Yara: Bossetti in aula per la prima udienza. Processo aggiornato al 17 luglio

BERGAMO – Massimo Bossetti ha voluto essere  presente oggi per la prima udienza del processo che lo vede imputato per l’omicidio di Yara Gambirasio.

Il muratore, in carcere dal 16 giugno dell’anno scorso, è stato fatto entrare da un ingresso secondario del Tribunale di Bergamo a bordo di un furgone della Polizia penitenziaria ed è entrato direttamente in aula, prendendo posto nella gabbia degli imputati. 

Bossetti ha brevemente guardato il pubblico, senza scomporsi, e, vestito con una polo e blue jeans, ha assistito alla discussione sulle eccezioni preliminari. In aula non c’erano i genitori di Yara, che si costituiranno parte civile perché, come spiegato nei giorni scorsi dal loro legale, Enrico Pelillo, intendono evitare il clamore intorno alla vicenda processuale e si limiteranno a essere presenti solo quando dovranno testimoniare.

Tanti i curiosi che hanno voluto assistere alla prima udienza in un’aula ‘blindata’ in cui sono stati centellinati i posti per i giornalisti. “Mi sento più tranquillo, ho molta fiducia nella giustizia”, ha detto Massimo Bossetti al suo legale, Claudio Salvagni, che si è intrattenuto con lui per qualche minuto a udienza conclusa. 

L’udienza si e’ aperta con una serie di eccezioni presentate dalla difesa. I legali dell’imputato, Claudio Salvagni e Paolo Camporini hanno chiesto che venga annullato tra l’altro il prelievo della saliva fatto a Bossetti per estrarne il Dna ma eseguito quando il muratore di Mapello non era ancora indagato. Secondo i legali da annullare anche il prelievo di sangue e materiale organico rinvenuto sugli effetti personali di Yara perche’ azioni “non ripetibili”. Eccezioni anche per quanto riguarda una serie di indagini fatte dopo la scadenza dei termini in assenza di una  richiesta di proroga delle indagini. 

I giudici della Corte d’Assise di Bergamo decideranno il prossimo 17 luglio sulle eccezioni preliminari sollevate dalla difesa di Massimo Bossetti a cui si è opposta la Procura. I giudici, sempre in quella data, decideranno anche sull’ammissione in aula delle telecamere. Anche in questo caso il pm e le parti civili non hanno dato il loro consenso. L’ udienza è stata quindi rinviata al 17 luglio.

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