Mafia capitale, la relazione slitta al 27 agosto. Nieri querela Buzzi

ROMA – Slitta al 27 agosto la relazione su Mafia Capitale che dovrà essere discussa al Consiglio dei ministri. Si parla già di scontro politico sull’eventuale scioglimento o meno della giunta capitolina per infiltrazioni mafiose.

 Intanto oggi piovono querele contro Salvatore Buzzi, il gestore assieme a Massimo Carminati della cosiddetta mafia capitale, accusato di mentire ai magistrati. “Le circostanze riferite dal signor Buzzi sono false, totalmente infondate e quindi calunniose” ha detto l’Assessore ai Lavori Pubblici di Roma Capitale, Maurizio Pucci, in una nota diffusa dal Campidoglio.

“Mi sia anche consentito aggiungere – prosegue Pucci – che, a leggere quanto scrivono,  ai magistrati è del tutto chiaro che il signor Buzzi mischia bugie, millanterie, pettegolezzi.  Nel mio caso, per esempio, egli stesso ammette di non avere avuto alcun rapporto con me durante l’amministrazione Marino, ma per gettare un po’ di fango su una giunta che sapeva non asservita ai suoi interessi, è costretto a retrodatare di dieci anni una presunta dazione di denaro e altre utilità mai avvenute. Nel 2006, infatti, non ho partecipato in alcun modo a nessuna campagna elettorale, né come candidato né in alcuna altra forma per il fatto, facilmente riscontrabile, che nel marzo del 2006 sono stato nominato Direttore della Protezione Civile della Regione Lazio, incarico che ho mantenuto fino al 2010 e che è del tutto incompatibile con qualsiasi partecipazione a campagne elettorali.”

Ma anche l’ex vice sindaco Luigi Nieri si scaglia contro Buzzi: “Ho già dato mandato al mio avvocato di querelare Buzzi e di avviare tutte le iniziative legali contro la sua azione diffamatoria”. “Siamo di fronte a una meschina strategia difensiva che ha chiaramente l’obiettivo di colpire la parte sana della città nel tentativo di apparire vittima di un sistema e non uno dei principali protagonisti di una storia di corruzione e criminalità – sottolinea Nieri -. Evidentemente Buzzi deve aver pensato che, in un momento come questo, fosse facile scaricare sulla politica le responsabilità di quanto accaduto, magari scegliendo ad arte le persone da proteggere e quelle da diffamare. Un tentativo che respingo con forza anche per difendere la mia storia, fatta di impegno e lotte contro malaffare e mafie. Ho chiesto inoltre ai miei legali di avviare tutte le iniziavate legali nei confronti di quegli organi di stampa che continuano e continueranno a trattare questo argomento in maniera irresponsabile, nella speranza che, prima o poi, si possa tornare ad affrontare le vicende riguardanti la giustizia in modo equilibrato e non più sensazionalistico”. 

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