Colosseo chiuso. Roma nel caos su tutti i siti archeologici. Manca il personale

ROMA – Roma ”chiusa” per assemblea sindacale.  Una mattinata di caos per i turisti stranieri in visita nella Capitale per l”apertura posticipata dei maggiori siti archeologici cittadini.

Stamani, dalle ore 8.30 alle ore 11.00, infatti era prevista un”assemblea delle Rappresentanze Sindacali Unitarie delle lavoratrici e dei lavoratori della Soprintendenza Speciale per il Colosseo, il Museo Nazionale Romano e l”Area Archeologica di Roma. Conseguenza: siti chiusi fino alle 11.30 e visitatori a bocca asciutta tra spaesamento e file.

Le assemblee sindacali di questa mattina non si sono svolte solo a Roma, ma in diverse parti di Italia, a Firenze per esempio hanno ritardato l’apertura tutti i musei di Palazzo Pitti. “I problemi sono di livello nazionale” spiega il  coordinatore nazionale della Uil Beni Culturale Enzo Feliciani.

Tra i problemi i sindacati annoverano “il salario accessorio che non viene versato da nove mesi, la riforma del ministero sulla riorganizzazione delle sovrintendenze che ha generato il caos, il personale insufficiente a garantire la funzionalità dei vari istituti e la non chiarezza delle competenze: ci è stato attribuito un organico totalmente insufficiente e stiamo  chiedendo assunzione di personale che manca dappertutto”.

“L’episodio di oggi porta, ancora una volta, alla ribalta l’urgenza di ricomprendere la fruizione dei beni culturali tra i servizi pubblici essenziali”, scrive il Garante degli scioperi Roberto Alesse, in  una nota. 

“Proprio ieri -continua il garante – è iniziata in Senato la discussione dei disegni di legge di modifica alla legge sul diritto di sciopero, sollecitata dallo stesso Governo, ed è mio auspicio che, in quella sede, si ragioni con rigore e serietà anche di questo tema. 

Lasciare la fruizione del nostro patrimonio culturale fuori dai servizi pubblici vuol dire continuare a dare una pessima immagine del Paese ai cittadini e ai milioni di turisti che quotidianamente scelgono di vistare le nostre Città.”

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