Ilva. A Taranto tavolo istituzionale, domani si apre il processo

TARANTO – Col Tavolo istituzionale che si riunisce dalle 11.30 di oggi nella Prefettura di Taranto, il Governo, rappresentato dal sottosegretario alla presidenza, Claudio De Vincenti, e le istituzioni locali provano a “scrivere” un futuro diverso per Taranto attraverso gli investimenti nella Citta’ vecchia, il porto, le bonifiche e l’Arsenale della Marina.

E domani Taranto rivivra’ nelle aule giudiziarie un’importante pagina della sua storia piu’ recente: l’inchiesta “Ambiente Svenduto” per il reato di disastro ambientale contestato all’Ilva. Tra il vertice di oggi e il processo che inizia domani in Corte d’Assise c’e’ un collegamento: l’operazione di rilancio della citta’ prefigurata dal Governo nasce proprio dall’esigenza di superare la crisi scoppiata all’Ilva nell’estate di tre anni fa. I numeri sono significativi: 47 imputati, 179 testimoni da ascoltare in base alla lista depositata dalla Procura, un centinaio di avvocati, un migliaio di parti civili tra sindacati, istituzioni locali, movimenti ambientalisti, associazioni di agricoltori, allevatori, mitilicoltori, e parenti delle vittime, la cui costituzione e’ stata ammessa nei mesi scorsi dal gup. 

Si presenta cosi’, alla vigilia dell’avvio, che avverra’ domattina nell’aula Alessandrini del Palazzo di Giustizia di Taranto, il processo per il reato di disastro ambientale dell’Ilva. Probabilmente il piu’ grande processo italiano in tema di reati ambientali. Tuttavia, l’udienza di domani rischia di vedere subito un rinvio a novembre del processo. C’e’ stato infatti un difetto di notifica nei confronti di uno dei 47 imputati per cui domani, al di la’ della richiesta di appello e di alcune eccezioni preliminari, non si dovrebbe andare. Sara’ inoltre la prima udienza che si terra’ a Palazzo di Giustizia. 

Dalla prossima il processo per l’Ilva “traslochera’” nella scuola dell’Aeronautica militare. Una scelta logistica dettata dalla necessita’ di avere ampi spazi a disposizione. Tutta la vicenda Ilva parte da anni di indagine, culminata poi negli arresti e nei sequestri di luglio 2012, novembre 2012, maggio 2013 e settembre 2013. Tra gli imputati che domani vanno a processo ci sono i proprietari dell’azienda, i fratelli Nicola e Fabio Riva – quest’ultimo detenuto da giugno nel carcere di Taranto – l’ex presidente Ilva, Bruno Ferrante, che e’ stato anche prefetto di Milano, diversi dirigenti ed ex dirigenti del siderurgico, ma anche l’ex presidente della giunta regionale della Puglia, Nichi Vendola, l’ex assessore regionale oggi deputato di Sel, Nicola Fratoianni, il consigliere regionale Pd, Donato Pentassuglia, il sindaco di Taranto, Ezio Stefa’no, il direttore generale di Arpa Puglia, Giorgio Assennato, i funzionari e i tecnici del ministero dell’Ambiente che nell’agosto 2011 dettero l’ok all’Autorizzazione integrata ambientale dell’Ilva. 

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