La protesta del latte non si ferma. Sale la tensione

ROMA – Continua la protesta degli allevatori della Coldiretti che dopo aver passato la notte all’addiaccio si preparano a un’altra giornata di lotta con l’arrivo in Lombardia di rinforzi dalle altre regioni, dall’Emilia al Veneto, per continuare con mucche e trattori l’assediodella multinazionale francese Lactalis proprietaria dei grandi marchi nazionaliParmalat, Galbani, Invernizzi e Locatelli è diventata il primo gruppo del settore.

Durante la notte sono stati preparate grigliate di carne ed è stato distribuito del buon vino che non hanno pero’ stemperato la tensione. Dal centro di distribuzione dei prodotti di Ospedaletto Lodigiano (Lodi) oggi non usciranno camion per rifornire i supermercati ed i centri commerciali in tutta Italia per l’apertura settimanale con la folta presenza degli allevatori sulle strade con un centinaio di trattori ai margini e mucche al pascolo nel giardino che rende impossibile la circolazione. Sale infatti la tensione e non si ferma la guerra dellatte che andra avanti ad oltranza fino alla fissazione di un giusto prezzo ma gli allevatori anche se oggi nel rpesidio degli allevatori ci sarà un momento di raccoglimento per la 65/ma Giornata nazionale del Ringraziamento. che la Coldiretti festeggia dal 1951 in tutta Italia, per rendere grazie per il raccolto dei campi e chiedere la benedizione sui nuovi lavori. In sintonia con Papa Francesco e la sua enciclica “Laudato si” nel messaggio dei Vescovi si invita a dare vita ad “un ‘nuovo patto’ tra consumaori e agricoltori che generi spazi di liberta e responsabilita  per entrambi”. “Occorre condividere e approfondire riflessioni da tempo avviate in Italia e a livello internazionale, su  modelli agricoli e pratiche produttive che espropriano gli agricoltori e le comunita locali di questa responsabilita” afferma il messaggio di quest’anno “Il suolo, bene comune” che conclude con un invito ad andare incontro all’agricoltore, soprattutto ai giovani che stanno tornando alla  terra, “un fenomeno che in Italia mostra segnali arricchiti da una splendida capacita’ innovativa, sia nei prodotti che nei processi.

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