Yara. La difesa Bossetti attacca, ma la relazione del DNA parla chiaro

BERGAMO – La difesa di Bossetti attacca: Sono  un po’ troppi gli errori  contenuti nella relazione di Andrea Piccinini”, l’esperto di genetica dell’Istituto di medicina legale di Milano ascoltato oggi come testimone nell’aula del processo sull’omicidio di Yara Gambirasio.

A denunciarlo in aula è stato Paolo Camporini, uno dei difensori di Massimo Bossetti, che ha evidenziato una serie di errori materiali nella trascrizione dell’elettroferogramma (ossia il grafico che rappresenta le tracce di Dna) nelle tabelle della relazione firmata dallo stesso Piccinini. Il consulente del pm Letizia Ruggeri ha ammesso che, nella tabella, il marcatore indicato al numero 28 del Dna di Giuseppe Guerinoni è  “in realtà da intendersi al numero 29”. Analoga anomalia è stata riscontrata sulla tabella dei marcatori di “Ignoto 1”, il profilo genetico compatibile con quello del presunto killer della 13enne di Brembate di Sopra. “Il marcatore indicato al numero 12 – ha chiarito Piccinini – è da intendersi al numero 14. Errori di trascrizione che tuttavia, secondo il consulente della Procura, “non cambiano nulla” perché “non inficiano il risultato dell’accertamento genetico” che ha permesso agli inquirenti di individuare in Guerinoni, autista di pullman di Gorno deceduto nel 1999, come padre naturale di “Ignoto 1”.

Tempestiva la replica del perito

E’ del 99,99999987% il rapporto di paternita’ naturale tra Giuseppe Guerinoni e l’uomo che ha lasciato le sue tracce genetiche sul corpo di Yara Gambirasio e che e’ stato identificato in Massimo Bossetti, ha detto  Piccinini. E’ stato lui stesso ad eseguire gli esami sulla base di campioni prelevati da frammenti, tessuti, unghie e un pezzo di osso femorale della salma di Guerinoni, riesumata due anni fa. Tra il Dna dell’autista e quello di Ignoto 1 e c’e’ stata una corrispondenza di 28 marcatori su 28 in ogni ripetizione del test. 

 

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