Uccide i genitori a coltellate, arrestato nel milanese

MILANO – Ha ucciso con ferocia i genitori. E’ accaduto  la scorsa notte a Sesto San Giovanni, alle porte di Milano, dove il figlio  in cura per problemi caratteriali li ha colpiti con diverse coltellate.

Un dramma maturato in un contesto di alcolismo, droga, violenza e disperazione. Davide Mugnos, ventiseienne in cura da tempo per problemi psicologici che facevano alternare in lui depressione e aggressività, ha ucciso padre e madre, Giuseppe Mugnos, di 62 anni, e Francesca Re, di 60, colpendoli con numerosi fendenti all’addome e alla gola. E’ accaduto in piena notte in viale Edison 666, un quartiere per metà residenziale ma anche sede di svariate aziende ai margini della città-satellite del capoluogo lombardo. Erano le 3 di notte quando i vicini di casa hanno sentito urla strazianti provenire dall’appartamento al settimo piano e hanno chiamato la polizia. Intervenuti subito, gli agenti della Polizia di Stato hanno trovato in casa il figlio, in stato confusionale, ancora sporco di sangue, che non ha opposto resistenza ammettendo da subito la sua responsabilità. Quella di Davide era una famiglia consumata da alcolismo, droga e violenze, con il padre ormai affetto da cirrosi avanzata e in sedia a rotelle, ma con un passato di violenze contro la moglie. E il figlio, senza precedenti, ma diventato a sua volta dipendente da alcol e cannabis e poi caduto nel baratro della depressione. Il ragazzo, disoccupato, per anni in cura al Cps, era rientrato da poco da una casa di cura a Frosinone, e ha confessato davanti agli inquirenti di aver ucciso al culmine di una lite con la madre Francesca, che voleva che tornasse in comunità perché era diventato troppo aggressivo. Alle due e mezzo del mattino Davide si trovava in cucina con sua madre, con la quale stava litigando ferocemente. Poi ha preso un coltello da cucina e l’ha ferita. La donna ha cercato in tutti i modi di difendersi ma lui l’ha inseguita, e colpita ancora, tanto che la lotta sarebbe durata a lungo, fin quando la sessantenne non é caduta a terra priva di vita. In camera da letto Giuseppe, il padre, ha sentito tutto ma non ha potuto fare nulla se non aspettare che il figlio entrasse e uccidesse anche lui. Negli anni l’alcolismo lo aveva portato alla cecità e alla cirrosi, con la perdita di entrambe le gambe, ed era inerme. Davide, secondo una vicina di casa, era “molto aggressivo”. Ma nella palazzina di viale Edison (tre grandi torri di undici piani con oltre cento famiglie) erano in molti a conoscere il temperamento difficile del giovane. Le liti in famiglia sarebbero state all’ordine del giorno, e pur non immaginando che potessero degenerare in omicidio, in molti erano al corrente di una situazione drammatica e apparentemente senza uscita. 

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