Immigrazione. Sbarco a Palermo, i due scafisti restano in carcere

PALERMO – Restano in carcere i due presunti scafisti arrestati lo scorso primo aprile, poche ore dopo lo sbarco al porto di Palermo di 364 migranti.

Lo ha deciso il gip del Tribunale di Palermo, Maria Pino, che ha convalidato il fermo dei due uomini: Ibirmi Abububi, ghanese di 32 anni e Omaru Samateh, gambiano di 22 anni. I due furono arrestati dalla la Polizia di Stato e la Guardia di Finanza di Palermo. Gli investigatori della Squadra Mobile e della Guardia di Finanza sono giunti all”individuazione dei due scafisti, accusati di favoreggiamento all”immigrazione clandestina, attraverso l”attenta osservazione dei filmati e delle immagini raccolte a bordo della nave, nonché grazie alle positive dichiarazioni rese da alcuni migranti, tra cui alcune donne.

I due stranieri fermati “sono risultati appartenere ad una più ampia e violenta struttura organizzativa criminale, dedita al traffico di esseri umani – dicono gli inquirenti – Dalle indagini svolte è emerso, infatti, un tragico spaccato di prevaricazioni e sofferenze patite dai migranti, sia nelle fasi preparatorie sia durante il viaggio per raggiungere le coste italiane: dalla segregazione sotto vigilanza armata all”interno di una fattoria nell”entroterra di Sabrata, a circa due miglia dalle spiagge, fino al trasbordo sui gommoni utilizzati per la traversata, in condizioni precarie e stretti uno sull”altro. Anche dopo la partenza dalla spiaggia, per un paio d”ore e comunque fino all”avvistamento in lontananza della motonave dei soccorsi, i gommoni venivano seguiti da altre imbarcazioni con uomini libici armati”. Per ogni viaggio, ciascun migrante era costretto a versare ai trafficanti senza scrupoli, la somma di 3.500 dinari libici, corrispondenti a poco meno di 2.500 euro. Il gip di Palermo Maria Pino, su richiesta del pm Daniela Varone, ha convalidato il fermo dei due scafisti ed ha applicato agli stessi la misura della custodia cautelare in carcere, che è stata eseguita da personale della Squadra Mobile della Polizia di Stato e del Gico della Guardia di Finanza. I due uomini sono stati condotti presso il carcere Pagliarelli di Palermo. 

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