Renzi contestato a Napoli. Parte da Napoli la sfiducia al governo

NAPOLI – Tensioni alla manifestazione dei centri sociali e dei comitati per la presenza a Napoli del premier Matteo Renzi. Sul lungomare all’altezza della Colonna spezzata, la polizia ha usato idranti contro i manifestanti.

Sin da ieri gli organizzatori del corteo avevano anticipato la loro intenzione di violare la ‘zona rossa’ di fatto istituita dallo spiegamento di forze dell’ordine, intorno alla prefettura. Quindici poliziotti sono stati costretti a  ricorrere a visite mediche. Un agente ha riportato una ferita alla gamba:  per lui quattro punti di sutura e una prognosi di 10 giorni. Gli altri poliziotti hanno riportato contusioni o escoriazioni.

“Il messaggio è chiaro: oggi da Napoli inizia la grande battaglia contro il governo Renzi e contro le sue politiche di macelleria sociale”. Nel cuore di Napoli, nella Galleria Umberto I, davanti a una sagoma che raffigura un Pinocchio con sopra la scritta Pd, i manifestanti che da mezzogiorno hanno attraversato il centro città con un corteo di protesta contro l’arrivo di Matteo Renzi a Napoli, avvisano che “questo è solo l’inizio”.

“Parte da Napoli la sfiducia dal basso al governo Renzi – dice Eddy Sorge, attivista di Bagnoli Libera – noi diciamo no al jobs act che ha precarizzato il mondo del lavoro, diciamo no  alla cabina di regia su Bagnoli che per noi è illegittima”. Gli attivisti promettono: “bloccheremo noi Bagnoli ma non lo faremo dandola in mano a chi ha inquinato quella terra come Fintecna e Caltagirone dove Renzi oggi si è rifugiato”. Durante l’assemblea, tuttora in corso, i manifestanti più volte hanno detto che “Renzi oggi ha dimostrato di aver avuto paura”. Poi, chiariscono: “oggi non abbiamo protestato perchè qualcuno ha invocato la piazza ma perchè stiamo organizzando dal basso una risposta alla macelleria sociale”.

“Possono insultare, minacciare, tirare sassi e lacrimogeni. Noi siamo più forti delle minacce e più decisi dei loro insulti. Abbiamo promesso che il Paese lo sblocchiamo e lavoriamo per questo”, come oggi con la cabina di regia per Bagnoli. Così ha risposto alle provocazioni il premier. Intanto, fa sapere Renzi, il governo mette 272 milioni per il rilancio di Bagnoli: “Noi li mettiamo, sono i denari che servono a Bagnoli per tornare in mano ai napoletani, a Napoli per essere capitale del Mezzogiorno e all’Italia di essere una nazione degna del futuro”.

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