Pedopornografia: Polizia, dal 2015 oscurati 1849 siti web

ROMA – Dal 2015 ad oggi sono 1.849 i siti oscurati in quanto classificati nella black-list della pedopornografia via web.

Il dato e’ riportato nel numero di aprile di PoliziaModerna, rivista ufficiale della Polizia di Stato che dedica un ampio approfondimento sul tema con particolare riferimento al ruolo e alle attivita’ del CNCPO (Centro Nazionale di Contrasto alla Pedopornografia Online), diretto da Elvira D’Amato, che oltre a riferire del numero di siti oscurati sottolinea come sia in aumento lo scambio di foto e filmati di violenze sessuali sui minori nelle ‘Darknet’, ovvero quelle reti web anonimizzate dove e’ piu’ difficile essere rintracciati. Per combattere il fenomeno, il Cncpo ha creato una squadra che indaga sotto copertura. Nel numero del periodico c’e’ l’intervista appunto a un agente ‘undercover’ che da anni insegue in Rete gli “orchi” virtuali. La copertina della rivista e’ proprio dedicata agli abusi on line. Del problema ne parlano anche gli psicologi dell’Uaci, l’Unita’ di analisi dei crimini informatici della Polizia di Stato, che delineano il profiling del cyber pedofilo e spiegano il crescendo di casi sul fenomeno del ‘sexting’, la condivisione di messaggi e foto di nudo e sesso sui cellulari, in cui sono coinvolti i minori e che rappresenta una nuova frontiera pornografica del cyberbullismo. E la specificita’ della Polizia Postale per la tutela del cittadino che utilizza per comunicare le nuove tecnologie e il web e’ un unicum nel panorama delle forze di polizia. 

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