Frana cava: morti i 2 cavatori, aperta inchiesta, mobilitazione sindacale

FIRENZE – E’ finita la speranza di ritrovare vivi i due cavatori dispersi a seguito del cedimento di un costone roccioso nella cava di marmo Gioia a Colonnata, nel distretto delle Alpi Apuane.

A distanza di poco piu’ di 2 ore, intorno alle 6 il primo e poco dopo le 8,30 il secondo, i corpi dei due cavatori rimasti intrappolati da ieri sotto tonnellate di marmo sono stati infatti recuperati dai vigili del fuoco. Si stima che si siano distaccati circa 5000 mq di materiale roccioso. Squadre dei vigili del fuoco sono stati al lavoro per tutta la notte per mettere in sicurezza la parte instabile (circa 20 metri x 30) della parete che, altrimenti, avrebbe reso etremamente rischiosa l’operazione di ricerca dei due operai. Un lavoro difficile e faticoso, quello dei vigili del fuoco, che per l’occasione hanno mobilitato sin dai primi istanti uomini e mezzi nel tentativo di ritrovare in vita i due operai. Un vero e proprio campo base, con oltre 50 vigili del fuoco di vari comandi della Toscana, unita’ cinofile, Usar (Urban search & rescue) per la ricerca tra le macerie, unita’ Saf (speleo alpino fluviali), sono arrivate alcune componenti della colonna mobile Toscana, nel caso ce ne fosse bisogno sono arrivati anche alcuni gruppi elettrogeni e gruppi fari. In supporto un elicottero AB412 del reparto Volo di Arezzo. In tutta l’area intanto e’ mobilitazione. Dopo la sospensione dei lavori in tutte le cave ieri, oggi in provincia di Massa Carrara i sindacati Filca-Cisl, FenealUil e Fillea-Cgil hanno proclamato uno sciopero generale. Per le organizzazioni sindacali la situazione “sul fronte della sicurezza sul lavoro e’ diventata insostenibile”. Il presidente della Regione, Enrico Rossi, ieri sera subito accorso sul luogo dell’incidente ha aggiunto che si tratta di “un incidente gravissimo e inaccettabile su cui e’ necessario fare piena luce e accertare eventuali carenze legate alla sicurezza”. Quanto ai feriti, il terzo operaio rimasto appeso alla parete e recuperato subito dopo dai soccorritori, se la cavera’ con un mese di ospedale. Il direttore di cava, invece, colpito da infarto dopo l’accaduto, e’ ricoverato anch’egli in ospedale.

Intanto la procura di Massa, dopo la tragedia nella cava Antonioli di Carrara, ora sotto sequestro, indaga per omicidio colposo, lesioni e disastro colposo. La pm titolare dell’indagine, Alessia Iacopini, appena possibile, interrogherà l’operaio sopravvissuto, Giuseppe Alberti, 48 anni. L’uomo è ancora in stato di choc, ma avrebbe detto alla moglie di aver visto i due compagni scomparire sotto le rocce. L’operaio, che aveva una imbracatura, ha riportato alcune contusioni per aver sbattuto contro il marmo mentre è rimasto sospeso in aria, prima di essere tratto in salvo dall’elicottero del 118. Sono stazionarie le condizioni del direttore dei lavori, Carlo Musetti, 63 anni, anche lui ieri alla cava, colto da infarto e trasferito all’ospedale apuano dove è stato sottoposto ad un intervento di angioplastica. Anche un altro cavatore, colto da malore per aver assistito alla tragedia, è stato medicato al pronto soccorso. Oggi sia a Massa che a Carrara è stato proclamato il lutto cittadino, mentre tutti i lavoratori del settore del marmo scioperano per l’intera giornata. Stamani sul luogo dove è accaduto l’incidente si è recato anche il sottosegretario alla Giustizia Cosimo Maria Ferri. 

 

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