Muore dopo colluttazione con la Polizia. I familiari chiedono verità

MILANO – I familiari di Michele Ferrulli, il 51enne morto ieri sera dopo un controllo di polizia in via Varsavia a Milano chiedono la verità. Secondo quanto trascritto nella diagnosi di accettazione redatta dal medico di turno, l’uomo è “arrivato in arresto cardiocircolatorio dopo colluttazione con polizia”. Ferrulli – stando alla versione dei sanitari – è arrivato in ospedale già morto perché in stato di  grave anossia. Gli è stata fatta una fiala di adrenalina, ma è stato tutto inutile.  

Nel frattempo il legale dei famigliari della vittima hanno chiesto di visionare il video ripreso con un cellulare da una persona presente al momento dell’episodio, che proverebbe il pestaggio subito dall’uomo da parte degli agenti. La questura nega: “Diamo per certo che non è stato picchiato. Non nascondiamo nulla, vogliamo essere chiari”.

Ma ci sarebbe anche un’altra videocamera, esattamente quella posizionata all’ingresso di una farmacia vicina,  che potrebbe aver ripreso l’accaduto.   Il filmato è stato sequestrato dagli uomini di via Fatebenefratelli, ma in Questura nessuno ha dubbi sulla dinamica di quanto accaduto. Erano le 22 quando Ferrulli, un passato da facchino e frequentatore del campo rom di via Bonfadini, è stato avvicinato da una pattuglia della polizia intervenuta dopo una chiamata al 113. A dare l’allarme un condomino dello stabile, esasperato dalla musica a tutto volume proveniente da un furgone e dagli schiamazzi dell’uomo che era in compagnia di due amici romeni. Alla chiusura del bar in via Varsavia, alle 21 circa, il trio ha deciso di continuare a bere e parlare in strada. Quando il tasso alcolico e il volume è diventato insopportabile è arrivata la segnalazione al 113 e l’intervento di una pattuglia. Di fronte alla richiesta di consegnargli i documenti, però, Ferrulli si è rifiutato e  con un atteggiamento ostile  si è rivolto agli agenti, minacciandoli e insultandoli. Quando il 51enne ha provato ad aggredire uno dei poliziotti alle spalle c’è stata una breve colluttazione. Ci sono volute due paia di manette per bloccare il 51enne  di grossa stazza, il quale ha diversi precedenti per violenza e resistenza a pubblico ufficiale, occupazione abusiva, ingiurie, lesioni personali e danneggiamento.

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