Terrorismo. A Ferrara la Lega invoca la chiusura totale centri islamici

FERRARA – Alla luce dell’espulsione del presidente del Centro di cultura islamica di Ferrara, “Hidri Sajmir, 34enne albanese, la Lega Nord di Ferrara invoca la chiusura totale dei centri islamici sul territorio”.

E’ quanto si legge in una nota del Carroccio che, con il capogruppo in Regione Emilia-Romagna e segretario ferrarese Alan Fabbri i rivolge direttamente al prefetto: “è ora che si decida a dar seguito alle nostre richieste”. A giudizio dell’esponente leghista “i fatti di Vigarano”, dove l’ingegnere 34enne è residente “mostrano che la provincia ferrarese non è a rischio zero, bisogna affinare contromisure. Invece di pensare unicamente a trovare case per alloggiare clandestini, si occupi della sicurezza, che figura tra i suoi compiti principali”. Quindi, prosegue il consigliere regionale, “basta palliativi, contro il rischio islamico serve una cura incisiva ed efficace. L’Islam non è una religione qualsiasi, esprime sanguinosi terroristi che stanno seminando il panico in tutta Europa e non ha una intesa con lo Stato italiano, non si capisce quindi perché si debba concedere a questa gente luoghi di ritrovo che diventano inevitabilmente luoghi di preghiera e indottrinamento. Lo diciamo da sempre e le prove non mancano: i centri islamici sono moschee mascherate e centri di proselitismo. Il pericolo va azzerato alla radice”.

In particolare, prosegue Fabbri nella nota, “da sindaco di Bondeno, quando era ministro Maroni, riuscimmo a chiudere la moschea abusiva tra Ponti Spagna e Bondeno, sulla via Provinciale. Ora, con Alfano ministro, la guardia si è purtroppo abbassata”. Su questo fronte, sottolinea ancora l’esponente del carroccio, “già più volte a Bondeno abbiamo chiesto al prefetto di chiudere anche l’attuale centro islamico, e di monitorare il ‘nomadismo’ di imam che vengono da fuori provincia, come ci segnalano da più parti. Ma ancora non abbiamo ricevuto risposta e intanto le cronache riportano fatti allarmanti a due passi da noi, come quelli di Vigarano”. Quindi, ribadisce Fabbri, “chiediamo al prefetto meno sudditanza e più polso. Non abbiamo bisogno di luogotenenti di Alfano sul territorio, ma di autorità che abbiano a cuore la sicurezza dei cittadini. Si capisca – conclude il capogruppo leghista in Regione – che oggi l’emergenza impone misure drastiche e decise, il radicalismo islamico prolifera laddove le istituzioni non sono capaci di creare anticorpi adeguati”. 

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