CATANIA – Lascia davvero sgomenti la morte del piccolo di 18 mesi morto sbranato dai due doghi argentini che la famiglia aveva in casa da anni a Mascalucia, nel catanese. Oggi il padre del neonato difende la moglie: “Ha fatto il possibile, non ha mai lasciato solo nostro figlio”.
Insomma, la mamma lo avrebbe difeso dall’attacco improvviso, tanto che uno dei due cani ha trascinato per terra anche lei, lasciandole delle ferite da trascinamento sul corpo. “Non ha alcuna colpa” tuona il marito. “E’ distrutta e piange, non riesce a dire altro, ma non sopporta di passare per una madre disattenta”. “La vicina di casa – sostiene – urla dopo avere visto mia moglie con il figlio in braccio, e non prima. Noi siamo certi di questo: lei non ha lasciato mai per un secondo nostro figlio”. Sul motivo dell’attacco del cane l’uomo non riesce a fornire una spiegazione: “erano da tempo con noi, uno era chiuso nel recinto, non hanno mai dato segnali di aggressività”.
Eppure il dogo argentino non è esattamente un cane mansueto. Anzi, si tratta di un molossoide selezionato all’inizio del secolo in Argentina per la caccia grossa nelle pampas di puma e cinghiali. Insomma un cane che solo a vederlo mette paura ed è considerato da sempre tra le razze canine più pericolose.