Pier Paolo Pasolini, possibile riapertura del caso

ROMA – “Sarebbe un peccato se si scrivesse la parola fine a questa storia lasciando in piedi ancora dubbi e interrogativi”, così l’avvocato Stefano Maccioni, legale di Guido Mazzon, il cugino di Pier Paolo Pasolini che chiede la riapertura delle indagini sull’omicidio.

Sarà il pm Francesco Minisci a valutare nei prossimi giorni se disporre nuovi accertamenti sulla morte del regista e scrittore, ucciso 41 anni fa all’Idroscalo di Ostia.L’indagine sulla morte di Pasolini era stata già riaperta, nel 2010, con una nuova analisi dei reperti sui quali erano presenti tracce di dna diverse rispetto a quella della vittima è di Pino Pelosi, 17enne all’epoca dei fatti e unico condannato per l’omicidio. L’anno scorso Minisci aveva chiesto e ottenuto l’archiviazione della nuova inchiesta perché gli esami delle tracce biologiche analizzate avevano dato profili genetici riferibili a persone rimaste ignote.

“La nostra genetista forense Marina Baldi – dice Maccioni – ci dice che su una maglia di lana a maniche lunghe che indossava Pelosi ci sono due dna, quello del soggetto 2 ignoto, misto al codice genetico di Pasolini (e gia’ rinvenuto su diversi reperti ndr), e un altro, ricavato da una macchia ematica, appartenente a un soggetto 3 ignoto. Ciò significa che sulla scena dell’omicidio c’era almeno un’altra persona”.

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