Taranto. Violentata a 5 anni dal branco

TARANTO – Una bambina di 5 anni sarebbe stata violentata da tre quindicenni in un paese della provincia di Taranto.  Le indagini sono scattate dopo la denuncia presentata dai genitori della bambina. L’episodio sarebbe avvenuto nei giorni scorsi in una zona isolata a ridosso di un comprensorio di case popolari.

Nonostante i dettagli sulla vicenda non siano del tutto noti  e gli inquirenti mantengano il più stretto riserbo, tre adolescenti di 15 anni sarebbero ricercati dalle forze di Polizia per essere, molto probabilmente, i presunti autori della violenza sessuale ai danni della piccola. A denunciare il fatto alla Stazione dell’Arma è stata la madre della piccola. Oltre alla ricostruzione dei fatti e all’individuazione degli autori, gli investigatori stanno cercando di capire con esattezza il luogo della violenza, presumibilmente un casolare alla periferia.

“Con soggetti così giovani parlerei più di tortura che di violenza sessuale” ha detto lo psichiatra Gustavo Pietropolli Charmet intervenuto a commentare l’increscioso episodio.  “I maschi a quell’età possono avere una propensione al dominio, all’efferatezza che assume solo le sembianze della sessualità. Ma nasce come esibizione di potenza”.
Una violenza che può scattare, a detta dello psichiatra, «quando un gruppo si trasforma in banda e va alla ricerca di un soggetto debole: un bambino, un disabile, un anziano. I ragazzi di quell’età hanno una propensione alla sperimentazione violenta che, in casi limite, può degenerare. Al di là delle intenzioni. Gli aggressori non si identificano con il dolore della vittima, anzi il terrore di chi subisce violenza per loro può essere esaltante. Ma non c’è vero piacere, nè desiderio sessuale». Gli aggressori «non necessariamente devono aver avuto un passato patologico – aggiunge Pietropolli Charmet – Questa violenza nasce dalla noia, dalla disperazione. La follia non è nell’individuo, ma nel gruppo».

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