Castel Volturno, 3 arresti e 20 indagati, anche l’ex sindaco, Francesco Nuzzo

NAPOLI – Venti persone sono indagate per associazione mafiosa, abuso d’ufficio, falso ideologico e materiale dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura di Napoli.

Fra loro anche amministratori, funzionari ed agenti della Polizia Municipale di Castel Volturno. Colpito dall’ordinanza anche l’ex sindaco Francesco Nuzzo, che dichiara di non sapere assolutamente nulla della faccenda, e l’attuale primo cittadino, Antonio Scalzone. Sono accusati di falso e abuso d’ufficio per aver favorito alcuni esponenti del clan dei Casalesi, guidato da Francesco Bidognetti detto ‘Cicciotte e mezzanotte’, in merito all’esercizio abusivo di una struttura ricettiva (tra il 2004 e il 2008) risultata appartenente a un affiliato al clan, attualmente collaboratore di giustizia. Nuzzo al momento è magistrato alla Procura generale di Brescia e della faccenda sostiene di non sapere nulla. “È un fatto paradossale” ha dichiarato “proprio ieri ho finito di scrivere un libro sulla mia esperienza di sindaco intitolato ‘Uomini d’onore e uomini senza onore’”.  

I provvedimenti arrivano in concomitanza con l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare a carico di Giuseppe Setola, capo dell’ala stragista del clan dei Casalesi, Davide Granato, imputato nel processo sulla strage degli immigrati e Tammaro Diana, titolare del “Top Market” e del supermercato “Gioli'” di Villa Literno e Castelvolturno. Per loro i reati sono: partecipazione ad associazione mafiosa e violenza privata aggravata dal metodo mafioso.

Le indagini sono partite alcuni anni fa e hanno permesso di fare chiarezza su alcuni comportamenti considerati intimidatori compiuti fra il 2004 e il 2008 dall’allora latitante Setola nei confronti di amministratori del comune di Castel Volturno. Setola avrebbe di fatto condizionato le scelte nell’assegnazione degli appalti per il rifacimento del litorale domizio. Da qui le indagini si sono allargate fino a comprendere nel vaglio degli inquirenti la posizione poco chiara di alcuni amministratori locali e della Polizia Municipale. Dagli atti emergono accuse gravi a carico degli indagati. L’ex sindaco Francesco Nuzzo è accusato d’aver riscosso una tangente da 107mila euro e il suo vicesindaco una da 200mila euro. Soldi intascati per autorizzare la costruzione di un centro commerciale nel casertano. Addirittura Nuzzo, secondo quanto riportato, è accusato di concussione sessuale a danno di una giovane donna rumena che le avrebbe permesso l’assunzione in una clinica locale. Accuse gravi delle quali Nuzzo si dichiara estraneo. “In un mondo che è alla rovescia non mi ci trovo. Non so assolutamente niente”, dichiarazione rilasciata all’agenzia Ansa in merito al suo coinvolgimento nell’inchiesta.

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