Mafia al Nord. Nel libro “Metastasi” rivelazioni inedite su Lega Nord e famiglia Versace

ROMA – Era stato tanto criticato Roberto Saviano quando due settimane fa introdusse il tema delle infiltrazioni mafiose nel Nord Italia. Lo aveva fatto in maniera eloquente, com’è sua abitudine, facendo intendere che l’obiettivo principale delle cosche criminali è quella di tessere proficue relazioni con le istituzioni locali, che – senza alcun riferimento – al nord sono in mano al partito del Carroccio.

Poi arriva la notizia di pochi giorni fa: cade la giunta comunale Pdl-Lega di Desio nel monzese per infiltrazioni della ‘ndrangheta. Insomma nemmeno farlo apposta  i fatti sembrano avvalorare proprio le parole pronunciate dall’autore di Gomorra.
Ma non finisce qui. Adesso arrivano anche le anticipazioni di “Metastasi”, il libro di imminente uscita che parla della mafia al Nord, scritto da due firme conosciute di Libero Gianluigi Nuzzi, già autore del bestseller Vaticano Spa e responsabile della redazione economica e Claudio Antonelli. Questa volta è Giuseppe Di Bella, collaboratore di giustizia,  a parlare per la prima volta degli intrecci tra il boss della ‘ndrangheta  Franco Coco Trovato e gli esponenti della Lega Nord, ma anche della famiglia Versace. Chiaramente quest’ultimi hanno sempre smentito qualsiasi ipotesi di connivenza  con la criminalità organizzata, ma Giuseppe Di Bella sembra essere ritenuto attendibile dai magistrati.

Il libro apre spiragli inquietanti sulla collusione tra mafiosi e politici, uno in particolare, il quale sarebbe addirittura approdato fino a Montecitorio con la Lega. Chi sia questo presunto esponente del Carroccio arrivato negli scranni più alti del parlamento, non è dato a sapersi, ma – secondo quanto rivelato da Di Bella – si tratterebbe di un esponente di primo piano. Insomma uno che di carriera ne ha fatta nel partito della camicie verdi. E poi attraverso le testimonianze si arriva addirittura a chiavi di lettura del tutto inedite, come quella sull’omicidio di Gianni Versace, che il ‘ndranghestista Filippo Barreca definisce come un’esecuzione in piena regola.

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