San Carlo-Idi, niente stipendio: si continua a protestare

Braccia incrociate oggi per i medici dell’ospedale San Carlo-Idi di Roma: da ottobre non ricevono lo stipendio e la proprietà ha annunciato che per loro non ci sono soldi per dicembre e per la tredicesima. “Siamo preoccupati e stanchi di questa situazione di incertezza – spiega Paolo de Stefanis, consigliere del sindacato dei medici degli ospedali religiosi Anmirs – e non si vede nemmeno uno spiraglio per risolvere la nostra situazione”.

“Gli ospedali religiosi del Lazio sono in profonda crisi per via dei tagli fatti e quelli annunciati – spiega Donato Menichella, segretario nazionale dell’Anmirs – e se non ci sarà una seria programmazione, un piano riorganizzazione dei servizi (cosa che non si vede) la loro sorte sarà una morte programmata. Gli ospedali religiosi come il Fatebenefratelli San Pietro e l’isola Tiberina, il Cristo Re, il San Carlo e l’Idi coprono un terzo dell’assistenza sanitaria regionale”.

Ieri la Regione ha fatto sapere che da parte sua i pagamenti ci sono stati, hanno spiegato i sindacalisti, dunque il problema riguarda anche la proprietà dell’ospedale. Intanto la direzione dell’istituto ha convocato i sindacati per domani pomeriggio.

A solidarizzare con i manifestanti è il consigliere del Pd, Enzo Foschi. “Piena solidarietà ai lavoratori dell’Idi-San Carlo costretti ormai da settimane a una strenua protesta per ottenere il diritto alla propria retribuzione, continuando al tempo stesso a garantire il servizio alle centinaia di pazienti che si recano nelle strutture ospedaliere, con coscienza e professionalità. Ora è tempo che questa situazione vergognosa giunga al termine e che la regione Lazio vincoli l’erogazione del fondo di 3 milioni di euro al pagamento degli stipendi. Facciamo si che sia Natale anche per questi 1500 operatori della sanità tra medici, amministrativi e ricercatori in attesa degli stipendi di novembre, dicembre e della tredicesima che chiedono un piano di riorganizzazione e rilancio dei due ospedali”.

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