Giubileo 2025, chi paga? Alemanno scrive a Monti e batte cassa

Dopo il no alla candidatura alle Olimpiadi del 2020 Roma dovra’ ”comunque affrontare una scadenza epocale che non puo’ essere ne’ rinviata, ne’ revocata: quella del Giubileo del 2025”. Per questo motivo il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha inviato una lettera in cui chiede al premier ”un incontro di natura programmatica”.

In particolare il sindaco chiede di affrontare quattro punti: ”verifica delle politiche fini qui compiute dalla nostra amministrazione in termini di razionalizzazione della spesa e di eliminazione degli sprechi”, ”rapida approvazione del secondo decreto legislativo di Roma Capitale”, ”aggiornamento del piano strategico di sviluppo di Roma Capitale che e’ stato gia’ approvato lo scorso anno dalla Giunta capitolina in relazione alle Olimpiadi 2020 e che deve essere oggi aggiornato in vista del Giubileo del 2025”, ”riconoscimento del secondo polo turistico di Roma come distretto turistico balneare, da inserire nelle strategie di promozione internazionale del turismo italiano ai sensi della legge 106 del 12 luglio 2011”.

”Signor presidente, l’inattesa decisione del Consiglio dei ministri di non appoggiare la candidatura di Roma Capitale a sede dei XXXII Giochi Olimpici e dei XVI Giochi Paralimpici del 2020 ci costringe a modificare profondamente le prospettive di sviluppo della nostra citta’ – sottolinea Alemanno – Il nostro progetto avrebbe messo in moto 9,8 miliardi di finanziamenti”.

”Gran parte di queste risorse ben 9 miliardi sarebbero servite non per gli impianti sportivi e gli eventi olimpici ma per completare la dotazione infrastrutturale della nostra citta’ che, da decenni, cerca di risolvere numerosi nodi urbanistici connessi al problema della mobilita”’, aggiunge. ”La cancellazione di questo volano lascia quindi sul tappeto due grandi problemi – continua – Il primo e’ di far convivere la vita quotidiana di una grande metropoli con il ruolo di Capitale della Repubblica, ruolo che comporta tutte le funzioni e costi connessi a questo status istituzionale”.

”Il secondo problema e’ quello di dover comunque affrontare una scadenza epocale che non puo’ essere ne’ rinviata, ne’ revocata: quella del Giubileo del 2025”. Un giubileo, spiega il sindaco, che non puo’ essere affrontato da Roma ”con un aeroporto intercontinentale chiaramente sottodimensionato e con una mobilita’ interna ancora troppo dipendente dal trasporto su gomma”.

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