ROMA – Continua l’autunno caldo degli studenti romani. Dopo l’ultima protesta del 15 novembre contro la legge di stabilità e in favore del diritto allo studio e l’ondata di occupazioni che ha coinvolto una quindicina di istituti superiori e alcuni studentati della Capitale, gli studenti medi e universitari si preparano alla nuova giornata di manifestazioni programmata per venerdì.
L’appuntamento è per le 9 di venerdì mattina al piazzale della Minerva, davanti La Sapienza, per gli studenti univeristari e, alla stessa ora, alla metro Piramide per gli studenti medi. I due cortei poi si uniranno. Contemporaneamente, un gruppo di manifestanti si troverà all’università Tor Vergata allo studentato Boccone del povero per contestare il ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, che sarà lì per l’inaugurazione dell’anno accademico. I manifestanti hanno promesso assedio al dipartimento delle Politiche giovanili della presidenza del Consiglio, ritenuta «sede istituzionale simbolo della contraddizione tra l’università aziendalizzata e un mercato del lavoro giovanile pressochè inesistente». Il corteo è stato anticipato e annunciato da diverse azioni dimostrative nei giorni scorsi, sotto lo slogan ‘Ma quale crisi, ma quale austerità, il 6 dicembre occupiamo la citta«. Ultimi in ordine di tempo, il blitz a Porta futuro e l’occupazione simbolica dell’agenzia Jobsoul della Sapienza lunedì scorso. L’obiettivo della manifestazione è »riprendere le
mobilitazioni del 19 ottobre scorso, per chiedere reddito, casa e lavoro per tutti«, fanno sapere gli studenti. »Noi, studenti medi e universitari, occupanti, precari- si legge in un comunicato- abbiamo capito da tempo che l’unica possibilità materiale per uscire da questa empasse si realizza solo partendo dal basso, portando avanti pratiche di riappropriazione di spazi e tempi di vita, tenendo sempre ben presente che riuscire ad aprire spazi di confronto è l’elemento vincente per la propagazione del conflitto«.
Venerdì sarà quindi «un’altra giornata dove riversare nelle strade tutta la nostra rabbia e le nostre rivendicazioni- si legge ancora nella nota- un piccolo passo di un percorso che possa proseguire oltre l’autunno e che funga da stimolo per continuare ancora ad alimentare grandi mobilitazioni meticce e diffuse, consapevoli del fatto che s’impara davvero solo attraverso la lotta». Il corteo, però, sarà solo l’evento conclusivo di tre giorni di assemblee, dibattiti e incontri in programma da oggi a La Sapienza. UniverCity uprising – questo il nome della manifestazione – sarà «un confronto fra tutte le realtà di lotta, un momento laboratoriale in cui provare a tracciare delle ipotesi di lavoro e degli strumenti estremamente pratici per mettere in cantiere tentativi di agitazione delle composizioni giovanili e universitarie». I collettivi organizzatori della protesta promettono una partecipazione massiccia da parte della popolazione studentesca. Si prevede l’arrivo a Roma di manifestanti anche da altre città d’Italia. Sono già in fase di organizzazione pullman da Bologna.
(Dire)