Rifiuti. Colari, ricorso al Tar contro inidoneità discarica Monti Ortaccio

ROMA  – Il Colari, il Consorzio laziale rifiuti che fa riferimento all’avvocato Manlio Cerroni, ha fatto ricorso al Tar contro l’annullamento dell’aia per la discarica di Monti dell’Ortaccio. La decadenza dell’autorizzazione integrata ambientale per quella discarica, rilasciata a dicembre del 2012 dall’allora commissario ai rifiuti di Roma, Goffredo Sottile, era stata sancita da una determina dirigenziale dell’area rifiuti della Regione Lazio lo scorso 28 febbraio.

Due le motivazioni che portarono a quella decisione dell’ente: l’assenza (secondo la Regione) di una fidejussione idonea e il fatto che «non è possibile affermare inequivocabilmente l’assenza di pericolo di inquinamento della falda…- si legge nella determina- Non si esclude la presenza di una falda superficiale che verrebbe solo deviata dalle opere di impermeabilizzazione dell’invaso».

Pertanto «il sito di Monti dell’Ortaccio per le sue caratteristiche idrogeologiche e di permeabilità- recitava ancora la determina- non può essere considerato idoneo ed inoltre le scelte progettuali per la sua tenuta in sicurezza la trasformerebbero, in caso di evento piovoso eccezionale (vedi relazione dell’università di Padova), con il polder ad impedire il naturale flusso delle acque, ‘in un catino immerso nell’acqua’ o in una ‘discarica galleggiante’».

Contro questo atto della Regione, Colari ha chiesto al Tar il rilascio di un’ordinanza di sospensiva. «L’ipotesi della discarica di Monti dell’Ortaccio sembrava tramontata, visto che la Regione Lazio aveva provveduto a ritirare l’aia rilasciata dal prefetto Sottile il 27 dicembre 2012, con provvedimento del 28 febbraio 2014.

Invece il Consorzio laziale rifiuti ha impugnato la revoca e a breve si terrà il processo sull’istanza di sospensiva da questi presentata». È quanto si legge in una nota del Consiglio direttivo dell’associazione Raggio verde.

«L’associazione Raggio verde, ricorrente in altro procedimento avente ad oggetto l’impugnativa dell’aia ora revocata, spiegherà intervento nel processo incardinato dalla Colari per tutelare l’ambiente e la salute pubblica- conclude la nota- È paradossale che dinanzi a studi idrogeologici attestanti l’inidoneità del sito, tal che la discarica di Monti dell’Ortaccio costituirebbe la prima discarica galleggiante al mondo, ancora debbano essere prodotti atti e debbano pronunciarsi Tribunali».

(Dire)

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