ROMA – Sempre più frequentemente si profila il rischio di destrutturazione dei diritti basilari nel mondo del lavoro facendoli passare per privilegi.
Questa volta a essere attaccato è lo Statuto dei lavoratori, in particolare la parte relativa all’attività sindacale regolamentata da accordi che forniscono nelle aziende gli strumenti di tutela delle lavoratrici e lavoratori. L’accordo sulla rappresentanza sindacale in Atac viene chiamato in un articolo de Il Tempo di ieri “patto scellerato tra Atac e i sindacalisti”.” Capiamo che è in corso un tentativo di screditare chi si oppone al disegno di privatizzazione del trasporto pubblico locale- affermano in una nota Filt Cgil, Fit Cisl Uil trasporti e Ugl Autoferrotranvieri – ma la battaglia sulle domeniche a casa dei sindacalisti di Atac forse arriva in una fase di totale assenza di argomentazioni e soprattutto in una fase in cui qualcuno deve pagare i conti delle scelleratezze gestionali aziendali e politiche della precedente amministrazione che hanno portato Atac sull’orlo del baratro. Peccato che Il Tempo-prosegue la nota sindacale- si affida a informatori poco informati o tendenziosi e la notizia si rivela una vera e propria bufala, piena di inesattezze e populismo, condito da rancore. Desideriamo fare qualche precisazione, ma solo per coloro a cui l’articolo ha casomai instillato il dubbio. I 300 sindacalisti che ruberebbero le domeniche sono in realtà 212, di cui 66 Rsu e il resto attivisti sindacali, nominati dalle organizzazioni sindacali per svolgere attività sindacale all’interno delle rimesse.”
Le Rsu in Atac hanno un turno con media lavorativa di 5 ore anziché 6 (non di 3 ore, come dice la presidentessa) e riposano sempre di domenica. L’orario ridotto delle Rsu non è una regalia: consente ai rappresentanti sindacali eletti democraticamente dai colleghi di prestare sostegno di qualunque tipo a chi ne abbia bisogno sul posto di lavoro. Gli attivisti, invece, che riposano anch’essi di domenica, rinunciando a 9 riposi in un anno-conclude il comunicato sindacale svolgono turni o di mattina o di pomeriggio con media lavorativa di 6 ore.Facendo due calcoli i sindacalisti del gommato, avendo il riposo fisso, perdono rispetto a un normale conducente 9 riposi l’anno lavorando pertanto 9 giorni in più rispetto agli altri. In totale grazie a questo al presunto “patto regalo” dell’azienda ai sindacati l’Atac può disporre di 1908 giornate lavorative in più l’anno. Senza considerare che il riposo fisso di domenica e nelle festività comporta anche una busta paga più leggera.Inoltre, lavorando 6 giorni su 7 i sindacalisti coprono il servizio dal lunedì al sabato, proprio quando la richiesta di servizio è maggiore. Se non riposassero di domenica, per come sono impostate le ciclazioni, si creerebbe uno squilibrio sui turni del sabato (quando il servizio non è ridotto come di domenica e nei festivi), molti dei quali rimarrebbero scoperti. Questo per dovere di cronaca”.