Pdl-Lega stramazzano.Per Belpietro e Sallusti la colpa è di Monti

Il risultato delle amministrative di ieri è forse il meno inatteso della storia elettorale italiana. Tutti sapevano che la destra berlusconiana e il leghismo bossista erano oramai allo stremo: la prima attanagliata dalla sua assoluta incapacità di gestire le pratiche di governo e dagli scandalosi processi contro il suo “lider maximo”, la seconda semidiroccata dalla “Dinasty” della famiglia Bossi e dei vari Rasputin che le giravano intorno.

Eppure, i due ineffabili direttori di Arcore, Maurizio Belpietro e Alessandro Sallusti, oggi, sui loro giornali, non hanno trovato di meglio che attribuire la pesantissima sconfitta elettorale all’appoggio che il Pdl continua ad assicurare al “governo delle tasse”, cioè a Mario Monti. Sicuramente ispirati dall’ala radicale del Pdl, i La Russa, Matteoli, Gasparri che hanno contribuito da par loro a portare il Paese sull’orlo del baratro.

Se la ragione è quella asserita dalla terribile coppia, perché allora le bastonate alla Lega, che rappresenta l’opposizione più dura anche se meno credibile all’attuale governo? Ma lasciando perdere anche quest’ultima, naturale considerazione, sarà mai passato per la testa alla terribile coppia che, trattandosi di elezioni amministrative, i cittadini semplicemente si sono tenuti alla larga da coalizioni di centro-destra che, in alcuni casi, hanno portato i loro Comuni al default? Vogliamo forse parlare di Parma e dell’incredibile rivolta popolare contro Pietro Vignali, condannato dalla Corte dei conti nel luglio del 2011 per la stipula di 370 mila polizze assicurative illegali e con uno stuolo di assessori indagati dalla magistratura? Vogliamo forse parlare della vera e propria bancarotta economica di Taranto dei tempi del sindaco Rossana Di Bello, passata per «Forza Italia» prima di approdare ad una lista civica di destra, dimessasi a furor di popolo nel 2006 prima di essere accusata di vari reati ed essere assolta per non aver commesso il fatto nel 2011 (la Cassazione ha però annullato la sentenza e il processo di appello che l’ha scagionata si dovrà rifare), mentre due suoi ex assessori sono stati condannati in primo grado per aver truccato il bilancio del Comune? Vogliamo forse parlare di Palermo e della lunga sindacatura di Diego Cammarata, anche lui variamente imputato per alcuni reati (ma non ancora giudicato colpevole dai giudici a seguito di processi), criticato perfino all’interno del suo partito, il Pdl? E Roberto Formigoni e la sua discutibile indifferenza di fronte all’arresto di ex assessori e imprenditori vicini a Comunione e Liberazione, che governa la regione Lombardia da venti anni?

Ecco, casomai Belpietro e Sallusti dovessero andare a cercare la verità con la torcia accesa, in giro per le strade più nascoste e buie, come faceva Diogene di Sinope, potrebbero forse scovarne una più credibile: che la destra è stata punita dagli elettori perché è geneticamente incapace di governare in modo trasparente ed efficace. Berlusconi docet.

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