Regione Lazio. Dal toga party alle toghe dei Pm

ROMA – Sembra di vederla, seduta alla sua scrivania che sfoglia la margherita del “mi dimetto, non mi dimetto”. La Polverini furiosa sembrava essersi placata dopo la sfuriata di lunedì scorso durante la seduta del Consiglio regionale del Lazio dedicata alle “comunicazioni urgenti del Presidente della Regione.

E invece, dopo una giornata di calma relativa, in cui sono arrivati i primi tagli, da ieri Renata è tornata furiosa. Furiosa per i giornali che questa volta fanno le pulci alle spese della Giunta e della sua segreteria, poi le foto del toga party organizzato da tal Carlo De Romanis, fedelissimo di Antonio Tajani, eletto nel cosidetto “listino”, una sorta di lista bloccata collegata al presidente vincente. Poi ancora ‘sti culi di pietra del Pdl regionale che non ne vogliono sapere di togliere il disturbo. E allora ricomincia il tormentone. “Mi dimetto”. La chiama Berlusconi che la supplica: “Renata se tu ti arrendi viene giù tutto”. E lei che smentisce: “Mai detto che mi dimetto, si vedrà semmai venerdì dopo la seduta del Consiglio regionale”. Tradotto: vi do anche una giornata per convincere a sloggiare il capogruppo del Pdl, Francesco Battistoni, e il presidente del Consiglio, Mario Abbruzzese, anche lui Pdl, anche lui lato Forza Italia. Il povero Alfano convoca il primo e intorno all’ora di pranzo rotola la prima testa: “Dimissioni irrevocabili”.
Nelle stesse ora in cui la Polverini furiosa faceva il giochetto della margherita (del resto ha funzionato una volta, perché non riprovarci), il grande accusato, Franco Fiorito detto Batman, va in Procura e si porta dietro due scatoloni di fatture. Raccontano i cronisti giudiziari di dieci persone “nel mirino dei Pm”. Consiglieri regionali Pdl, ma anche altissimi dirigenti. Per i non addetti ai lavori: quando si scrive “nel mirino dei Pm” significa: “Occhio che quanto meno arriva un avviso di garanzia”. E ancora oggi, quando Renata la pasionaria apre i giornali deve avere un bel colpo: da destra a sinistra arrivano mazzate. A lei direttamente, per il secondo giorno di seguito. Si è anche sentita male in tutto questa confusione. Del resto il tumore alla tiroide che le è stato asportato da poco – anzi due come ha precisato in Consiglio regionale –  è uno dei protagonisti di queste giornate: la malattia compare più volte nel discorso della Presidente, poi sui giornali”. A pensar male si potrebbe pensare a uno sfruttamento mediatico del tumore. Del resto la Polverini in questi giorni sembra aver studiato recitazione da Anna Magnani.
Insomma, ma che succede nelle prossime ore. La Polverini fa capire che aspetta altre teste sulla sua scrivania. Il gioco continua. Il braccio di ferro con il Pdl volge al termine. A rovinare il gioco potrebbe arrivare la procura. Oggi nuovo tour della Finanza alla Pisana. Si cercano conferme alla accuse di Fiorito. E alla fine sono i Pm ad avere in mano il futuro di una Regione. Il toga party, pardon il Consiglio regionale di domani forse porterà chiarezza.

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