L’Unità sotto tiro, ma il bersaglio è Bersani. Berlusconi ringrazia

ROMA – Verrebbe voglia di dire  Renzi e Travaglio uniti nella lotta contro il direttore dell’Unità. Ma se la richiesta dei “ renziani”  a Claudio Sardo di dimettersi da direttore del giornale fondato da Gramsci e l’esposto del vice direttore del Fatto indirizzato all’Ordine dei giornalisti perché adotti provvedimenti disciplinari contro di lui riguarda due titoli , uno su Renzi e uno su Grillo, la cosa potrebbe chiudersi lì.

Si potrebbe parlate di mancanza di buon gusto da parte dei “renziani” e dei “ grilliani” che non sanno neppure dove stia di casa la libertà dell’informazione. Sardo ha le spalle ben coperte dalla sua professionalità che ha portato nuova linfa al quotidiano raccontando fatti, avvenimenti, non oscuri retroscena, chiacchiere da bar dello sport.

“Renziani “e Travaglio attaccano  il direttore Claudio Sardo

In un comunicato il comitato di redazione del quotidiano nell’esprimere la solidarietà , cui Dazebao aderisce,  al direttore “ oggetto di  violenti attacchi da parte di esponenti del pd” e sottolinea. “Il fatto che nello stesso giorno –  Marco Travaglio chieda l’intervento dell’Ordine dei giornalisti per un titolo non gradito a Beppe Grillo e dia lezioni di deontologia professionale fa pensare. Da più parti si attacca l’Unità, segno che il giornale dà fastidio quando racconta verità sgradite. Ecco qui sta la sostanza di una vicenda che prende a bersaglio l’ Unità per guardare molto più avanti.  In una intervista rilasciata al Corriere della sera da uno che conta come  Dario Franceschini  afferma che “ ci piaccia o no il capo della destra è ancora Berlusconi . E’ con lui che bisogna dialogare. Ora è arrivato il momento di dialogare con il Pdl”. L’ex segretario del Pd e ex capogruppo alla Camera afferma poi che “ se si vuole dare un governo al Paese in questa fase di devono accettare forme di collaborazione” per poi affermate che serve “ un governo di transizione” L’intervista di Franceschini suona come un campanello di  allarme. Perché proprio   gli attacchi all’Unità.?  

  

Si spara a nuora perché suocera intenda

 

 Si spara a nuora  perché suocera intenda. L’Unità ha il brutto vizio di considerare che esiste ancora una sinistra e una destra. Scriveva Sardi nell’editoriale pubblicato venerdì:” Per rinascere la politica ha bisogno di recuperare le differenze: Di ritrovare la destra e la sinistra. Di mostrare in modo trasparente i diversi progetti. Di far capire che il cambiamento è possibile. Non  una politica costretta in stato di necessità, ma una politica aperta, dove i cittadini possono misurare ogni giorno le opportunità e le distanze tra Pd, Pdl,Cinque stelle”.Questo è proprio quello che non vogliono pezzi del Pd, pronti alla larghe intese, Berlusconi che per rifarsi una verginità ha bisogno della stampella dei democratici, Beppe Grillo che  invita gli italiani a usare i bastoni nel caso dell’inciucio Pd-Pdl cui lui assicura essere stato siglato un mese fa da cui come lui stesso ha detto ne trarrebbe grande vantaggio Cinque stelle.  Queste tre “ esigenze”, diverse nelle loro finalità convergono su un punto: la sconfitta di Bersani, della sua linea politica.

  

In discussione quanto approvato all’unanimità dalla Direzione del Pd

 

 E’ vero che  il no ad alleanze con Berlusconi , la candidatura del segretario a presidente del Consiglio così come è stata proposta al Capo dello Stato. Gli otto punti per il governo, sono stati approvati alla unanimità dalla direzione. E’ vero che tutti insieme abbiano chiesto Bersani abbia la possibilità   di presentarsi alle camere. E’ vero che, forse Napolitano, non poteva dar adito a questa richiesta essendo nel semestre bianco , senza  la possibilità di scogliere le  Camere stesse.: E altrettanto vero che è stato  mandato in frantumi l’indecente scambio offerto dal cavaliere: a te, Bersani, la presidenza del Consiglio, a me o Letta , comunque a uno del centrodestra ,la Presidenza della Repubblica. Scambio, ricatto, oltre che indecente anche ridicolo: il cavaliere potrebbe far cadere il governo dopo un mese e tenersi la Presidenza della repubblica per sette anni. Tutte queste verità stanno venendo meno . Nel Pd, in vista del congresso, si apre uno scontro che può essere devastante non solo per il partito, il primo partito, ma per l’Italia con un ritorno in  grande stile della peggiore destra esistente in Europa e di uno come Grillo che punta a conquistate il 100% dei parlamentari, con uno come Casaleggio che si abbevera a prose hitleriane e a “manifesti” come quello per la Repubblica di Salò di mussoliniana memoria.

 

La politica non si  fa con le interviste

  

In questo scenario  L’Unità ha un solo torto, quello di aver raccontato i fatti. Quando Renzi dice che o si fa il governo delle larghe intese, con Berlusconi, o si va al voto esclude dall’orizzonte la possibilità che Bersani venga inviato alle Camere, presenti il programma, ognuno si assuma le responsabilità di fronte al Paese e non negli incontri riserva, rafforza la democrazia che  nei partiti ha uno dei pilastri essenziali.  Considerazione generale: forse l’ Unità cerca anche di interpretare lo stato d’animo dei suoi lettori che, sono anche militanti del Pd, si collocano fra le forze della sinistra, italiana ed europea., fanno la campagna elettorale,si misurano tutti i giorni con i problemi della gente. La politica torna ad essere credibile se i partiti, il Pd, in primo luogo da voce ai  militanti, garantisce partecipazione, non deicide nel chiuso di aree, correnti, conventicole. La politica non si fa con le interviste. O meglio si fa ma è cattiva politica, quella che i cittadini non sopportano più

 

Condividi sui social

Articoli correlati