Bersani contrattacca, il Pd è con me. Barca da una mano e guarda all’unità a sinistra

ROMA – Perdere tempo:.parole che come un tam tam percorrono le stanze della politica per scaricarsi addosso a Pierluigi Bersani. La litania l’ha iniziata Berlusconi , le “ sue “ donne che in tv ringhiano sempre più subito si sono fatte portavoce di quanto il capo affermava.

Fra i critici di Bersani   se ne trovano anche nel suo partito e sono venuti alla scoperto nel momento  in cui si stanno incrociando tre vicende: la formazione del governo, l’elezione del Presidente della Repubblica, il congresso del Partito che, di fatto, ha aperto i battenti e forse sarà anticipato . In gioco c’è la linea politica del Partito e il segretario stante la annunciata decisione di Bersani di “ far girare la ruota”.Non è un caso che proprio in questi giorni scenda in campo un personaggio come il ministro Fabrizio Barca che rispondendo a Lucia Annunziata  a “ In mezz’ora” dice: “ Non ambisco a fare il segretario del Pd, ambisco ad essere parte del gruppo dirigente”. E poi sottolinea che “ Il Pd,la sinistra, Sel, hanno bisogno di fare squadra.”. Un “ messaggio”  a Renzi?  Un messaggio nei confronti di chi , attaccando il segretario del Pd tenta di spostare verso il centro l’asse del partito?Si schermisce il ministro: “ Ma se non ho ancora detto in maniera titolata se  ci sarà un mio ingresso nel Pd.”Un piede però ce lo ha già. E’ probabile che segua  anche qualche altra candidatura.

La fretta di Renzi di arrivare a nuove elezioni

 Forse in questa chiave va vista la fretta di Renzi di arrivare a nuove elezioni . E’ stato proprio lui a rilanciare sulla perdita di tempo da parte di Bersani e di Napolitano  e da destra sono venuti consensi. Basta, elezioni subito, ha replicato Berlusconi, Poi ci ha ripensato. E’ stato lo stesso Capo dello Stato a spiegare  che non vi era stata alcuna perdita di tempo e che i cosiddetti “ saggi”, o meglio “ facilitatori” avrebbero concluso il proprio lavoro di approfondimento su problemi economici e sulla legge elettorale in tempi rapidi. Ma l’offensiva contro Bersani ha trovato adepti  nel suo stesso partito. Oltre al sindaco di Firenze hanno mugugnato, ci dicono molte cronache, Veltroni, D’Alema, Rosy Bindi in una intervista poi  ha negato di aver mai rilasciato. Infine Franceschini ha fatto un passo ancora più avanti. Dialogo e accordo con il Pdl per non perdere ulteriore tempo. Lanciata la palla ha poi ritirato, in parte, il braccio. Non intendevo – dice-un governassimo o larghe intese,  ma ,ha precisato,  un governo di transizione.  Se non è zuppa è pan bagnato, ci pare. Per di più pensava di aiutare Bersani, il quale,crediamo,. di certi aiuti voglia fare a meno tanto da affermare, a scanso di  equivoci,   “ il partito è con me”, di non zver perso tempo. E poi ancora: “ io ci sono , non sono al mare”  Matteo Orfini della segreteria del Pd ironizza: “ Quello che ha detto Dario ( Frasnceschini ndr) è  irrilevante: Finrà in minoranza in direzione. Discuteremo laidamente di quanto affermano Franceschini e renzi ma con il Pdl nessun accordo”. Stefano Fassina, anche egli della Direzione. “ Troppi posizionamenti, non siamo mica un’armata Brancaleone, stiamo andando un po’ troppo oltre”.

Scalfari contraddice Maltese: “Niente perdite di tempo”

Della campagna “ perdita di tempo” si  sono fatto portavoce autorevoli editorialisti, politologi, retrosenisti fino a   Curzio  Maltese con un articolo su Repubblica dal tutolo “ Quanto tempo per4so”. Ovviamente ognuno è libero di esprimere la propria opinione. Ci mancherebbe altro. Ma ciò che colpisce è che , un giornalisti fine e avveduto, affermi senza batter ciglio che milioni di italiani la pensano così. Chi glielo ha detto? Forse qualche sondaggio farlocco? Ammesso però che i milioni siano  esatti, uno di numero va tolto ed è Eugenio Scalfari che, nella stessa pagina in cui compare l’articolo di Maltese spiega che questa storia della perdita di tempo non ha alcun senso. Napolitano non poteva sciogliere le Camere stante il semestre bianco. L’aver anticipato, di fatto,la sua uscita , il voto a partire dal 18 aprile per l’elezione di chi prenderà il suo posto è la riprova che tempo non se ne è perso.Bersani ha fatto di tutto per cercare un accordo con  M5S. Forse Maltese che chiede  al segretario del Pd di operare per un “ serio accordo col M5S” non si è accorto che i tentativi non sono mancati. Non ha letto le risposte di Grillo o le ha dimenticate. Dice Maltese: se il Pd non avesse insistito sulla candidatura Bersani ci sarebbe stato un accordo.  Ma davvero crede  a quello che scrive? Oppure pensa che  il Pd, dopo le primarie con tre milioni di elettori che  avevano indicato il segretario del partito come candidato dovevano presentarsi a Grillo e chiedergli di indicare un premier di suo gradimento? E per fare che? Quale programma?  In realtà proprio la tenacia di Bersani potrebbe smuovere qualcosa fra i grillin. Una fronda, del resto, è accertato che ci sia.
 
Senza  cambiamento non c’è governabilità

Questi interrogativi valgono anche per le proposte  di un governo di transizione che veda insieme Pd e Pdl. Certo c’è Berlusconi,  sì ma , dice Franceschini, non spetta al Pd scegliersi l’avversario. Ma avrà il diritto di scegliersi le alleanze o no? Su questa strada ecco arrivare le proposte del cavaliere. Otto punti , tanti quanti quelli proposti dal leader del Pd. Ma molto diversi.. E’ vero che un governo di transizione deve fare poche cose, ma se non c’è un segnale di cambiamento non c’è quella governabilità di cui ha bisogno il Paese. Per esempio in merito di riforma elettorale rispunta l’elezione diretta del Capo dello Stato e una “ riforma” per la giustizia. Se si vuole affrontare questo argomento cui Berlusconi è molto sensibile perché si esclude il conflitto di interessi, una legge  efficace contro la corruzione? Quando si parla, come fa il cavaliere, di restituzione dell’Imu pagate nel 2012  mentre si deve fare i salti mortali per pagare i debiti  dello Stato nei confronti di imprese che stanno morendo, la partita è chiusa.  Saranno gli organismi del Pd, a partire dalla assemblea dei gruppi parlamentari convocate per martedì. Poi la direzione dovrà fare di nuovo il punto della situazione, prima di passare al voto per l’elezione del Presidente della Repubblica. Da lì si riparte per dare al Paese un governo che guardi al futuro, al cambiamento. Se possibile.

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