Conflitto di interessi: a Berlusconi ancora la golden share. Legge elettorale. Dubbi di incostituzionalità

ROMA – Letta aveva parlato già alla conferenza stampa di fine d’anno dell’intenzione di mettere all’ordine del giorno del programma di Governo il tema del conflitto d’interessi. La priorità viene riproposta ora in collegamento con la nuova legge elettorale. Il tema è estremamente pertinente (e non improvvisato). Suona un po’ comica l’affermazione di chi dice oggi nel PD che il tema non risolto per vent’anni, non può essere riproposto. Sarebbe come dire che è caduto in prescrizione: una cosa incredibile!

Piuttosto se questa volontà esiste si deve cogliere l’occasione per riprendere le proposte di legge già ampiamente istruite alla Camera, Commissione affari costituzionali, nella XV legislatura e poi riproposte, nella XVI,  in due progetti di legge: uno  a prima firma Bressa e l’altro Veltroni. Proprio nelle settimane scorse un gruppo di lavoro coordinato da me e da Passigli e con la partecipazione di Andrea Pertici e di Articolo 21  ha messo a fuoco una proposta che aggiorna la proposta di Astrid del 2007 ed il testo è già pronto.
Quindi il momento è opportuno più che mai. I conflitti nella nostra società sono numerosi ma quelli che coinvolgono gli uomini di Governo dello  Stato e delle Regioni sono i più delicati. La Commissione di Venezia del Consiglio d’Europa ci ha detto più volte che la nostra legge Frattini è gravemente insufficiente e gli stessi incroci tra politica e media sono ben lungi dall’essere risolti dalle stesse Autorità di garanzia che se ne sono occupate poco e male. Le proposte di legge non a caso riguardano anche il tema dei conflitti da parte dei membri delle stesse Autorita’

Quello che non va nell’accordo Renzi-Berlusconi

Per quanto riguarda più specificamente  le proposte  sulla nuova legge elettorale contenute nell’accordo Renzi- Berlusconi c’è da dire che la sentenza con cui la Consulta ha bocciato il Porcellum ha giudicato negativamente le distorsioni che si possono formare quando i sistemi elettorali mettono insieme principi molto diversi. Il sistema risultante sostanzialmente coniuga istituti eterogenei. E questo è un primo dubbio di costituzionalità Per quanto riguarda poi il premio di maggioranza,sarebbe più logico collegarlo a soglie più alte di quella del 35% ipotizzata nella proposta. Serie perplessità si devono esprimere  sulla questione delle liste bloccate. L’osservazione che liste più piccole di quelle attuali garantiscano il diritto di scelta dei cittadini non convince affatto. Per quale motivo si deve votare una lista in blocco e non scegliere uno per uno i candidati da mandare in Parlamento?

La Corte aveva richiesto almeno una preferenza

Le ventilate primarie sono soluzioni interne alla vita dei partiti e, tra l’altro, non sono neppure generalizzate. La Corte infatti aveva richiesto “almeno una preferenza”. Ultima questione è quella delle soglie di sbarramento. Sono troppo alte . Se una forza politica si presenta da sola deve arrivare all’8%. In Germania la Corte costituzionale ha detto che una soglia ragionevole di sbarramento non può essere superiore al 5%. Direi che alla luce della recente sentenza di incostituzionalità sul Porcellum, il sistema proposto presenta, allo stato attuale, seri dubbi di costituzionalità.

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