Bonzi, palloni gonfiati, macchiette, sondaggi farlocchi, la politica che non c’è

ROMA – Poi si dice che i cittadini si disaffezionano dalla politica, si guardano con preoccupazione i sondaggi elettorale e ci si accorge che  un buon quaranta per cento dice che non andrà a votare e un quindici, venti che non sa se andrà a votare.

Forse sarebbe il caso di approfondire il tema perché riguarda il futuro del nostro Paese, la democrazia che ha nella partecipazione dei cittadini un imperativo categorico. Se i cittadini, nelle diverse forme possibili, non hanno la possibilità di dire la loro, di farsi ascoltare,  di partecipare, parola molto bella ma da riempire di contenuti, la democrazia dimagrisce.  Allora siamo andati alla ricerca delle fonti attraverso le quali i cittadini possono incrociare la politica.

I partiti hanno perso la ragione del loro essere: la partecipazione

Fra tutte primeggiano, o meglio dovrebbero, i partiti senza i quali, tutti dicono, non c’è democrazia. Perlomeno fino ad oggi nessuno ha inventato qualcosa d’altro. I nuovi media, le  sempre più raffinate tecnologie,  personalizzano l’informazione, la diffondono. E’ già un fatto positivo ma non spingono verso al socializzazione, la partecipazione. I partiti se ne guardano bene di coprire un vuoto. Quando va bene, si fa per dire, i dirigenti, ai vari livelli, si fanno  vivi con qualche cinguettio, cui v iene risposto con altri cinguettii, si  spesso solo frasi ingiuriose, offese a buon mercato. Era rimasto il Pd , una forza strutturata, con i Circoli che avevano preso il posto delle storiche sezioni, ancora in rapporto con i cittadini, i territori. Ma un partito fondato sulle correnti, con uno statuto che sembra scritto, ci scusino coloro lo hanno messo a punto, da un gruppo di persone  in preda a qualche strana ebrezza, rifiuta la partecipazione, la sostituisce con la clientela.

I Congressi del Pd? Votifici e le clientele impazzano 

I  congressi  del Pd sono per burla, si è perso il valore del confronto, del dibattito, della ricerca. I Circoli trasformati in votifici, entri, prendi una scheda, scrivi il nome, esci e non ti vede più nessuno, fino alla prossime primarie. Già, una sorta di idolatria distruttiva. Dal momento che anche i dirigenti, a partire dal segretario, lo votano anche coloro che non hanno mai messo piede dentro un Circolo, l’scrizione al partito, un segno chiaro di partecipazione, a che vale? Allora i luoghi della politica sono solo i media con in testa la televisione. Sì, c’è la carta stampata, i quotidiani on line, la radio, ma a tenere banco è il piccolo schermo.

Due giorni di “visite” ai talk show. Impressionante

Ci siamo sacrificati, masochismo a piene mani, due giorni a “visitare “i talk show. Spettacolo impressionante, da una rete all’altra, quando va bene il nulla.  Si alternano bonzi, palloni gonfiati, macchiette , sondaggi fasulli. La politica mostra il volto peggiore, i bonzi sanno tutto ed cazziano gli incauti esponenti dei partiti, i quali non sapendo a che santo votarsi se la prendono fra loro. Sussurri e grida. I problemi reali di un Paese che frana? I bonzi sanno tutto. Uno  ha  riempito un libro di interviste “scoprendo” che i politici parlano anche fra loro, in privato, che c’è qualcuno che si preoccupa di evitare crisi istituzionali. Vende tutto come scoop e te lo trovi, come un oracolo, su tutti i piccoli schermi. E pontifica, pontifica. Cambi canale e scopri una – giornalista – bonza,  in pochi minuti da prova della sua capacità comunicativa, trova il modo di pronunciare la parola “schifo” per una decina di volte  “vomitevole”, una sola volta. Cambi ancora canale e trovi  dei poveri cristi, gli espulsi da Grillo, attaccati da due figuri che, dice il conduttore, hanno chiesto loro di venire in trasmissione. Sono padre e figlio, ci scusino, due macchiette. L’imprenditore, meglio piccolo, non manca mai. Spesso costoro gridano, sembrano dei rivoluzionari, magari fino a poco tempo fa hanno votato  per il pregiudicato. Non manca qualche bonzo-predicatore,giustiziere.

Le previsioni su elezioni, coalizioni, partiti, tanta fantasia

L’arrivo del sondaggista di turno  molto atteso. Già i sondaggi. I partiti si basano molto sulle previsioni relative ad elezioni che n on si sa quando si svolgono, come, chi partecipa, coalizioni oppure no. Ogni sondaggio è diverso dall’altro. I numeri neppure ai avvicinano. Il Pd  viene dato in grande spolvero, fino ad oltre il 35% da illustri istituti di sondaggi molto “amici” di Renzi. I “nemici” parlano del 29-30%. Alla fine di due serate massacranti, se ne avevamo bisogno, abbiamo capito perché i cittadini si allontanano sempre più dalla politica. In realtà è la politica si allontana da loro.

Condividi sui social

Articoli correlati