L'invito a collaborare e a «svegliare le coscienze». parte dal presidente di Libera don Luigi Ciotti, che oggi a Roma, nel quartiere periferico Corviale, assieme al presidente dell'autorità nazionale Anticorruzione, Raffaele Cantone, ha incontrato oltre 300 giovani di tutta Italia.
Tra gli argomenti su cui i giovani si confronteranno fino a domenica, c'è anche il problema della corruzione. «C'è una tendenza a sottovalutarlo - ha osservato Cantone - il condannato per mafia è visto come un appestato». Diverso per il corrotto, che dopo la condanna «riesce a fare comunque le stesse cose». «Bisogna fare una battaglia culturale - ha esortato Cantone - la corruzione è collegata alla mafia, il mafioso è il primo corruttore in assoluto. Dobbiamo far passere l'idea che la corruzione è male, che il danno che arreca è anche per le persone comuni e non solo per le amministrazioni, e chiediamo a voi» di aiutarci. «Oggi - ha aggiunto il presidente di Libera - apriamo quattro giorni di confronto con i giovani per riflettere su cosa fare tutti insieme e per cogliere le criticità di quanto fatto finora. I giovani hanno voglia di fare e hanno bisogno di spazi». Domani invece l'appuntamento sarà con le istituzioni. «Diamo per scontato - ha concluso Cantone - che i ragazzi siano disinteressati e invece non è vero: sono sufficientemente smaliziati per capire dove si finge e dove si fanno le cose vere, e dove si fanno le cose vere i ragazzi partecipano. Dove invece c'è semplice affermazione verbale, chiacchiera, perchè come dice don Ciotti la parola legalità è tra le più abusate, i ragazzi scappano e fanno bene».
LE FOTO DI ALDO FEROCE
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