L’11 settembre, una marcia per promuovere una nuova concezione delle politiche migratorie

ROMA – Ciontinuano a d arrivare adesioni alla Marcia degli uomini scalzi prevista per l’11 settembre a Venezia  con partenza alle 17 da Piazza Santa Maria Elisabetta al Lido di Venezia e traguardo alla Mostra Internazionale di Arte Cinematografica.

L’appello lanciato da alcuni personaggi dello spettacolo e della cultura a sostegno dei migranti invita i partecipanti a togliere le scarpe e a camminare per esprimere solidarietà verso chi “ha bisogno di mettere il proprio corpo in pericolo per poter sperare di vivere o di sopravvivere”.

Insomma “Un cammino di civiltà”, come recita il testo dell’appello, una presa di responsabilità doverosa nei confronti di tutte quelle donne, uomini, bambini, che ogni giorno mettono a rischio le proprie vite e le proprie esistenze in nome di una speranza di sopravvivere. Non solo traversate su barche fatiscenti e sovraffollate, ma viaggi in silos, tra i motori delle auto e dei camion: viaggi in cui ci si lascia indietro tutto, persino la dignità della condizione umana. Una tragedia sotto ogni punto di vista, che vede ormai il valore della vita ridotto a merce di scambio. Di fronte a questo nessuno si può permettere di condannare, disprezzare, svilire e denigrare. Riservare questi atteggiamenti a chi approda nel nostro Paese significa esserci spogliati, anche noi, di ogni umanità. Significa aver abbandonato la civiltà per lasciarsi divorare dalla paura.

L’appello che condividiamo e promuoviamo, quindi, è un appello a difendere con forza e convinzione il valore della vita umana, a perseguire una realizzazione che trova nella solidarietà, nella condivisione e nella partecipazione le sue condizioni fondanti.

L’11 settembre sarò anche una giornata per lanciare un monito alle forze politiche europee affinchè cambino lòe politiche migratorie europee in nome di una nuova sensibilità, di una vera accoglienza e di una vera volontà di integrazione.

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