Air France. Torna la lotta di classe

ROMA – Lo scontro di ieri tra la dirigenza e i lavoratori di Air France fa riflettere su come noi dell’USB, allora SULT e operanti solo nei trasporti,  che nel recente passato abbiamo vissuto da protagonisti la vicenda Alitalia, forse abbiamo sbagliato su alcune modalità della vertenza.

Alla luce delle condanne di due Amministratori Delegati, Cimoli e Mengozzi, per una serie di reati che hanno fortemente contribuito a determinare la crisi e il fallimento di Alitalia non è escluso che se avessimo assunto comportamenti più determinati, magari senza eccedere, ma con lo stesso spirito dei lavoratori di Air France, forse avremmo sollevato il problema in modo più chiaro e forse le cose sarebbero andate diversamente. Sì, allora eravamo troppo soli, ma forse siamo stati anche troppo educati-

Quello su cui invece avevamo sicuramente ragione era il fatto che, al contrario di come sostenuto da tanti ‘benpensanti’, un’alleanza con Air France sarebbe stata distruttiva per Alitalia. Come avevamo previsto, Air France in questi anni non ha fatto altro che assorbire il mercato di altri paesi europei, primo fra tutti quello italiano, rastrellando passeggeri e ‘razziando’ altre compagnie. Ora che non ha più vacche da mungere crea la crisi al suo interno, annunciando migliaia di licenziamenti per continuare ad assicurare margini di guadagno ai propri azionisti.

Se si fosse cercata un’alleanza complementare all’attività dell’Alitalia, come noi per anni avevamo proposto, invece di tentare di svendere ad Air France o di continuare a far assorbire il proprio traffico e i propri passeggeri, come hanno fatto i ‘capitani coraggiosi’ di Berlusconi dopo la crisi del 2008, sicuramente avremmo avuto la forza sufficiente per superare la crisi e concordare con il nuovo alleato, magari lo stesso di oggi, condizioni migliori delle attuali, riuscendo ad evitare migliaia di licenziamenti.

In tutto ciò il ruolo di Cgil, Cisl, Uil e Ugl è stato sempre legato alle compatibilità economiche delle aziende e della propria sopravvivenza, ed ha contribuito fortemente all’attuale ridimensionamento di Alitalia. Ma questa è storia ormai nota e sicuramente la necessità di un’alternativa sindacale è nell’agenda del nostro Paese, non quella dei politici, ma sicuramente quella dei lavoratori.  Oggi la lotta di classe non è più uno slogan datato come sostiene qualcuno, ma una realtà che le aziende non hanno mai smesso di esercitare, che i lavoratori francesi stanno attuando per difendere il loro posto di lavoro e che noi dobbiamo ricominciare a praticare. 

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