Expo. Reportage dal Padiglione Italia: idee, proposte e soluzioni

MILANO  (nostro inviato) Primo giorno, immersa in questo spazio adibito all’accoglienza del mondo intero. E che se ne dica, il mondo a Expo, è riuscito a raccontarsi. Dicono che sia la risposta concreta a un’esigenza vitale, quella di nutrire il pianeta.

Ho cominciato dall’Oriente per poi visitare un po’ della nostra Europa. Quella che mi è piaciuta di più insieme all’Italia perchè è riuscita a partire da una storia.

#Padiglione Italia

Uno scheletro bianco, realizzato con cemento biodinamico, ha la particolarità di attrarre le molecole dei gas inquinanti in gas inerti, purificando l’aria. 80% materiali riciclati e marmo di Carrara. Il padiglione che ho dinnanzi è quello del nostro Paese. Ma entriamoci dentro. «Bisogna immaginare il padiglione Italia come una “nursery”» , mi spiega la guida.  Si è scelta la metafora vivaio, quest’anno per l’Italia della rappresentazione universale. Nella molteplice varietà offerta dal nostro Stivale, l’obiettivo (mi spiegano lungo il percorso) è stato quello di incoraggiare i vari aspetti della cultura e della società italiana, nel pieno del suo cambiamento. “Si tratta di un vivaio di idee, proposte e soluzioni per l’intero paese. E queste soluzioni saranno offerti alla comunità globale”. Uno spazio aperto alla crescita, allo sviluppo e alla formazione.  Un laboratorio di sfide, oserei dire: i giovani talenti che hanno portato in giro per il mondo l’orgoglio italiano. Un padiglione tradotto come “Orgoglio per l’Italia” è inteso per tutto il percorso come contributo straordinario offerto per la edizione di World Expo. 

Il visitatore del Padiglione Italia trova uno spazio alle sue domande, per ogni passo che lo conduce a una scoperta. Il visitatore-spettatore è incoraggiato a guardare ciò che è in mostra, diventando protagonista attivo di un’esperienza al tempo stesso educativa formativa ed educativa. Un asilo nido gigante, una terra cui crescono i prosperosi semi del futuro. L’Italia sta offrendo questi semi al mondo. Il suo slogan: “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”. Il padiglione Italia ospita all’interno: Palazzo Italia. Altro non è che la casa dell’identità italiana. Concepita secondo quattro assi concettuali: il potere di know-how; la forza della bellezza; la potenza del limite e infine la potenza del futuro. Una visione chiara e coerente guida verso spazi di forte caratterizzazione identitaria. Ci si sente appartenere alla propria cultura, in maniera viscerale. Il tutto dentro un rinnovato senso di curiosità da parte anche degli ospiti internazionali. Nel palazzo vi è presente un intero percorso fatto di display che proiettano delle immagini relative al concept del potere cui è stato concepito il percorso Expo del Padiglione Italia.1.Power di know-how dove convergono: creatività, eccellenza, innovazione 2.Power di bellezza: il turismo, la qualità della vita, paesaggi italiani 3.Power del limite: la tradizione, la gestione delle risorse, la resilienza 4.Power del futuro: semi della futuro, semi naturali e semi imprenditoriali 

Al piano terra l’area Terra floorart. Offre ai visitatori il primo spunto di riflessione. Qui, classicismo e arte contemporanea si adattano perfettamente con gli stilemi del Padiglione Italia.

Primo FLOORPower di know-how.  21 storie 21 regioni per esplorare i luoghi in cui ogni territorio italiano ha scelto una sua immagine rappresentativa.  E per tutto lo stivale è stato scelto un italiano che ha fatto la differenza e ne ha costituito orgoglio nazionale, nel contesto internazionale. Si parte dalla produzione di idee e di iniziative, per raccontare la storia dei protagonisti. Un’installazione scultura raffigurante gli uomini e le donne e il loro essers distinti nel mondo dell’impresa. Un messaggio ai visitatori. Storie di uomini e donne che hanno reso e rendono tutt’oggi la nostra terra ricca e produttiva.

Segue la FLOORPower.Una camera delle angosce e del caos. L’immissione quotidiana nel caos delle città e il nostro stordimento di fronte alla realtà autentica. Dei piccoli schermi,una sorta di monitor news feed, chiamati tg news parete, riproducono in video le emergenze ambientali. Da li i visitatori sono indotti alla riflessone: un confronto con la realtà da considerare alla stregua della salute del nostro pianeta. 

Cosmos-caos-cosmos: tre stanze simboliche mi conducono in altri luoghi altrettanto simbolici, cui scoprire il vero potere della bellezza italiana. Entriamo nella tanto osannata Stanza degli Specchi: ha degli interni mozzafiato, paesaggi e strutture architettoniche riflessi dentro una sala fatta solo di specchi. Un approccio caleidoscopico rompe simultaneamente fino a creare immagini davvero originali che danno al visitatore una nuova visione della bellezza in una visione all’infinito cui rispecchiarsi.  La regola della prospettiva, i cui punti si convogliano nell’unica vista dei paesaggi, una sorta di “orizzonte consistente” per l’osservatore. 

Un’altra metafora si ripete: il “guardare oltre”, che implica la capacità di creare e di innovare. E’ importante un lavoro di conservazione della bellezza. Così, il display del padiglione cerca anche di imprimere nei visitatori l’importanza di mantenere e preservare il nostro patrimonio artistico. Da lì l’ossimoro: nascita-morte. Proseguendo con la visita vediamo sui teleschermi,  il momento drammatico del terremoto di Assisi. Episodio che ricordiamo provocò il crollo del soffitto della basilica di San Francesco. Ai piedi dei visitatori i detriti e  macerie. Per una visita che diventa non solo immaginaria, ma fisica e sensoriale. Alle immagini di distruzione, si contrappongono senza intervallo, quelle di ricostruzione. La basilica restaurata e affrescata, rivela e omaggia le eccellenze delle scuole italiane, come quelle di restauro.

Il percorso continua e segue una domanda disarmante: “E se noi non esistiamo?”. Una mappa in plastico, ricalca l’Europa senza l’Italia al centro. Riflettere su ciò che la bellezza può essere senza l’Italia. Che cosa sarebbe il mondo, oggi, senza l’Italia?Altra riflessione offerta al visitatore: considerare il ruolo e l’importanza d’Italia nello sviluppo della conoscenza e della cultura nei paesi del Mediterraneo e, probabilmente, in tutto il mondo. 

Giungo alla stanza del dialogo al buio. Un percorso sensoriale oscuro permette ai visitatori di esplorare il mercato, semplicemente ascoltando, odorando e toccando. L’effetto iniziale è di disorientamento, posso garantirlo. Ma vi è concessa, senza precedenti, un’iper-attivazione dei sensi, permettendo di rilevare e interpretare i vari odori, forme e texture. 

All’uscita dalla stanza del buio i visitatori ritrovano il loro senso della vista. Davanti a loro si staglia “La Vucciria”, la grande tela del pittore siciliano Renato Guttuso. Un trionfo di colori che celebrano la socialità del mercato e le ricchezze culinarie italiane. L’arte è diventata l’epilogo di questo viaggio attraverso la bellezza, sigillando il patto tra l’umanità, il cibo e la terra. 

Terzo floorpower del limite e potere del futuro. 22 innovazioni di 22 giovani imprenditori italiani. L’albero della vita al centro. Da un lato le radici raccolgono, dall’altro le disperdono nel mondo. Le radici culturali con Michelangelo ai frutti dell’innovazione. La rivelazione del nostro saper fare. Da Orange Fiber, che in Sicilia ha estratto tessuti dalle bucce d’arancia, al fungo che cresce nelle tazzine di caffè perché ritenuto nutriente, all’app col carrello che permette all’utente di risalire ai valori nutrionali del cibo in caso di allergie, intolleranze. 

Padiglione Italia conta del sostegno di 3 grandi. Promotori dell’albero della vita. Fra questi: Orgoglio Brescia, Coldiretti, Pirelli.

La fine della visita al padiglione del nostro Paese mi conduce in una stanza assai curiosa. Nel trionfo della biodiversità. Lo stivale, anch’esso riprodotto in plastica, diventa una scultura vivente. Per ogni regione una pianta caratteristica. Interessante scoprire, mi rivela la guida che la terra è stata presa dalle regioni stesse. 

21 piante – uno per ogni regione – raccontano la storia della straordinaria biodiversità del paesaggio italiano. L’installazione qui trae ispirazione dal lavoro di un grande educatore italiano, tale Bruno Munari, il quale è dell’idea che al visitatore vada offerto un segno tangibile della sua visita a Expo2015 na visita a Palazzo Italia. Questo piano comprende una classe, che ospiterà laboratori didattici per le scuole, e lo spazio Bruno Munari per l’Expo 2015.

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