ROMA – “Questo è un libro spaventoso, se non fosse così fortemente motivato sembrerebbe incredibile”. Con queste parole Corrado Augias commentava il libro di John Perkins, “Confessioni di un sicario dell’economia”, quando questo libro, dopo essere stato rifiutato dalle grandi case editrici italiane, nel 2005 fu finalmente pubblicato da Minimun fax.
Continuava Augias: “Scritto come un romanzo, documentato come un saggio (note a piè di pagina per chi desidera le fonti) il libro descrive la più colossale opera di sfruttamento mai messa in piedi nella storia dell’umanità, si tratta: “di incoraggiare i leader mondiali a divenire parte di una vasta rete che favorisce gli interessi commerciali degli Stati Uniti. Alla fine restano intrappolati in una trama di debiti che ne garantisce la fedeltà”.
Tutto esatto quello che scriveva allora Augias, ma in realtà non sono gli Stati Uniti, in senso stretto, ad operare in questo modo, ma le corporations statunitensi guidate da uomini in carne ed ossa con nomi e cognomi. Ma quello di Augias di citare un brano che lascia nel vago il nome dei veri colpevoli, quando questi sono molto potenti, è un vizio comune dei giornalisti nostrani, che se da una parte debolmente denunciano un crimine, compiuto da esseri umani in carne ed ossa, dall’altra omettono di specificare il nome del criminale. Questo li fa Guardiani di uno status quo che ripete il vecchio ed esausto ritornello gattopardesco, “che tutto cambi, purché nulla cambi”.
Naturalmente parliamo di quei delitti eseguiti da quella categoria di persone che governano l’economia finanziaria di cui parla anche il giornalista ‘eretico’ Paolo Barnard nel suo saggio “Il più grande Crimine”, scritto avvalendosi della consulenza di noti economisti tra cui Mario Seccareccia dell’Università di Ottawa, Joseph Halevi dell’Università di Sydney e di molti altri.
Nel libro di Perkins, il quale, essendo stato anch’egli un ‘Sicario dell’economia’ conosce molto bene il problema, si narrano le vicende della corporatocrazia americana, la quale distrugge, per i propri scopi, prettamente economici, tutti i paesi in via di sviluppo, corrompendo, depredando, e, se è il caso, uccidendo i politici che si oppongono: vedi l’assassinio del Presidente cileno Allende, ma anche intere popolazioni come il caso di Timor Est dove nel 1975 i militari di Suharto massacrarono 200.000 persone, un terzo della popolazione del paese. Scrive Perkins: “Documenti provenienti dal National Security Archive dimostrano che il governo statunitense non solo fornì le armi usate per la carneficina, ma approvò esplicitamente l’invasione”. In tutto questo la Banca mondiale non è complice ma Mandante e continuerà ad esserlo finché i malati di mente che fanno parte della Cupola finanziaria riusciranno a legittimare e a rendere congrui i loro misfatti in nome dello “sviluppo economico del Sud del mondo”.
CLICCA QUI per vedere l’intervista di John Perkins
Dopo ben sette anni dalla sua denuncia, ‘grazie’ alla crisi economica che ora non appartiene più solo al “Sud del mondo”, domenica scorsa John Perkins è apparso in una intervista nella trasmissione della Gabanelli ‘Report’, su Rai Tre. In questa intervista Perkins racconta in sintesi cosa significa essere un Sicario dell’economia. Egli narra delle implicazioni politiche e dei retroscena di fatti delittuosi voluti dai Mandanti dell’economia globale, vale a dire in primo luogo le corporations americane e la Banca Mondiale che come tutte le banche centrali è una banca privata che segue solo ed esclusivamente gli interessi dei suoi soci.
Chi sono i Mandanti? I Mandanti sono in nuovi monarchi del mondo. Essi si muovono in un delirio di onnipotenza, delirio confermato e reso congruo dai risultati ottenuti grazie ai Sicari , agli Sciacalli e ai Guardiani dell’economia finanziaria. CLICCA PER APPROFONDIRE
A questo punto, il lettore che vorrà continuare a leggere questo articolo, potrà decidere se leggere ciò che verrà scritto come un romanzo di complotti internazionali o come una verità assoluta.
Naturalmente, attraverso le citazioni, tratte da articoli e libri, che troveranno in questa serie di articoli, che hanno la pretesa di voler demistificare la vulgata sulla crisi economica, i lettori potranno proseguire la loro ricerca personale sulle migliaia di documenti che si possono trovare anche in rete; oppure potranno girare la testa dall’altra parte e leggersi il libro di Perkins, e magari anche il saggio di Paolo Barnard, come un avvincente thriller di John Le Carrè, anche se la verità, come scrisse Augias, è molto ma molto più incredibile e spaventosa di una fiction incredibile e spaventosa.
Ciò che si vorrebbe fare, scrivendo questi articoli sulle ragioni della crisi economica globalizzata, è creare una griglia interpretativa che serva a percepire i dati della realtà non solo come ci vengono raccontati dai media, che hanno la funzione di Guardiani mediatici del ‘sistema’, ma con gli occhi di chi, come Perkins, ha vissuto dentro il ‘sistema delle corporations’ e poi ne è uscito, e con lo sguardo di chi come Barnard ha seguito con passione, e dentro il ‘sistema dei Guardiani mediatici’ dei media, l’evolversi della crisi economica.
-Paolo Barnard, pioniere della tv-verità, ha lavorato con Santoro ai tempi di Samarcanda e poi con la Gabanelli in ‘Report’ fino alla rottura causata per, a quanto è dato sapere, dalla mancata assistenza legale Rai di fronte alle centinaia di querele rimediate in tante inchieste coraggiose.-
Questa griglia conoscitiva, regalataci da questi due uomini coraggiosi, la si potrà applicare agli accadimenti che avvengono in economia, ma non solo, la si può utilizzare per decifrare la realtà opacizzata dalle notizie ufficiali gestite dai Guardiani mediateci al soldo dei Mandanti dell’economia finanziaria.
Si badi bene, non vi sono accordi scritti per far scrivere ai Guardiani ciò che vogliono i Mandanti; tutto è tacito o quasi: chi ha un vissuto in qualsiasi ambiente lavorativo sa benissimo che il lavoro nelle fabbriche piuttosto che nel commercio, piuttosto che in banca, è guidato, da ‘lievi suggerimenti’ e ‘occhiate parlanti’, da ‘parole che possono avere anche altri significati’ e ‘esclusioni incomprensibili’. Solo chi si adegua con zelo al ‘sistema’, senza mai puntare i piedi, avrà la possibilità di scalare la piramide del potere.
Capacità, intelligenza e meritocrazia? Scordateli, sono solo un impiccio. Al loro posto sono richieste la prostituzione della propria identità umana, a volte passando da quella del corpo. Una volta distrutto tutto o parzialmente il proprio io non ci sono più problemi: si aprono come per incanto le scale preferenziali della scalata sociale.
Con questa griglia conoscitiva, di cui si parlava pocanzi, potremmo chiederci il perché di alcuni eventi. Ad esempio: il primo ministro greco Papandreu aveva dichiarato di voler fare un referendum per chiedere ai cittadini di decidere tutti insieme se continuare a fare sacrifici o trovare altre alternative alla crisi economica … poi ha ritirato la proposta. Perché lo ha fatto? Chi glielo ha imposto? E sotto quali minacce? Ma quello che ha detto su questo accadimento la stampa ufficiale, anche quella che appare la più pulita, è la verità? È tutta la verità o c’è dell’altro?
A proposito della partecipazione referendaria una cosa è certa: il popolo non conta e non deve contare nulla. Lo vediamo dal modo in cui sono stati trattati i cittadini italiani dai Guardiani mediatici e Guardiani politici, anche della cosiddetta sinistra, durante la raccolta delle firme sui referendum, sia quelli su acqua e nucleare sia quello sul sistema elettorale. E ci si dovrebbe chiedere: perché ai politici dà tanto fastidio la partecipazione popolare? Perché i media non hanno partecipato alla diffusione dei referendum? Perché, in primo luogo, ai ‘Guardiani politici’ li si spoglia del loro potere clientelare finalizzato al controllo dei cittadini, e in secondo luogo ai loro Mandanti non fa piacere che una massa incontrollabile di persone prenda decisioni su ciò che essi, come le monarchie assolutistiche dell’ancien régime, ritengono di loro proprietà: acqua, energia, risorse naturali, territorio, individui … tutto.
Il capitalismo, nella sua nuova veste di economia finanziaria globalizzata, è una divinità feroce. Come il dio Baal dei Cartaginesi, fagocita nella sua bocca fiammeggiante gli anelli deboli della catena produttiva o coloro che non vogliono entrare nel “sistema” plasmato sul delirio di chi lo domina, riuscendo a far credere, ai dominati, che la società che essi, i dominatori, hanno in mente, è la migliore possibile.
Accettare passivamente in modo dogmatico i paradigmi della ‘libertà’ di depredare, sfruttare, assassinare altri esseri umani con l’unico scopo di fare business significa uscire dallo stato di umanità. Significa aver perso il rapporto con la realtà umana.
È chiaro che venire a conoscenza di fatti e misfatti della Banca mondiale e delle corporations mondiali non basta per sovvertire lo status quo delle società post-capitalistiche. Forse venirne a conoscenza aiuta ad aprire gli occhi su questi ‘esseri umani’ bramosi che, come vedremo nei seguenti articoli, prima hanno distrutto materialmente intere società del Sud del mondo e svuotato di umano e di vitalità le opulente società occidentali accecate dal consumismo, poi si sono rivolti ai paesi ricchi e hanno iniziato la devastazione finanziaria che ha lo scopo di impoverire gli stati sovrani per poi comprare il bene comune con pochi centesimi. E bene comune, lo si ripete per essere chiari, significa terra, spiagge, parchi naturali, acqua, energia, risorse naturali, ospedali, scuola pubblica, che quando saranno privatizzati tutti i cittadini pagheranno salato per avere ciò che gli apparteneva di diritto.
Certo per comprendere meglio si deve necessariamente andare ad indagare le radici del disumano. Si deve conoscere profondamente e ‘vedere’ la pulsione di annullamento verso l’altro da sé che poi permette lo sfruttamento parassitario dell’uomo sull’uomo.
Anche di questo si parlerà nei prossimi articoli, utilizzando nuove griglie conoscitive non solo per interpretare correttamente la realtà contingente ma per cercare anche i motivi invisibili di questi accadimenti.
Un dato è certo: nei paesi occidentali la disuguaglianza aumenta in modo inarrestabile e la democrazia è una parola che ormai non ha più senso. Ci si dovrebbe chiedere i motivi che hanno portato i governi ad abdicare il loro vero ruolo: essere i difensori dei cittadini, fare gli interessi del popolo sovrano e custodire il bene comune. Invece l’uguaglianza primaria è stata annullata dai Nuovi sovrani assoluti e dai suoi sgherri. La dottrina dominante, che ha avuto il bene placido dai Guardiani politici dei paesi cosiddetti democratici, ha lasciato che la rivoluzione neo-conservatrice iniziata negli anni Ottanta generasse una conversione al neo-liberalismo, al free trade, alla deregolamentazione. Negli Stati Uniti, si è visto il 10% più ricco aumentare la sua quota di reddito nazionale del 15%, nel frattempo il salario medio dell’altro 90% conosceva una stagnazione.
Dietro tutto questo non esiste né ‘la mano invisibile’ che doveva regolamentare i mercati, né un Moloch metafisico invincibile. Ci sono degli ometti vestiti di grigio che si alzano al mattino e studiano come fare ricchi i più ricchi e più poveri i più poveri. Questi sono i Mandanti, i Sicari, i Guardiani e gli Sciacalli della crisi economica.
CONTINUA