Lampedusa. Governo indeciso su tutto. Bersani: “Pronti a collaborare”

ROMA – Un governo di incapaci, non in grado di gestire un’emergenza da poco più di 5000 profughi, quando il centro-sinistra, nel 1999, ne gestì una da 50 mila provenienti dal Kossovo incendiato dalla guerra civile. È scoppiata la polemica sull’ennesimo flop di Silvio Berlusconi, che domani si reca a Tunisi per cercare un accordo con il governo di quel Paese, sperando che non annunci di aver acquistato una villa anche lì.

FINOCCHIARO: “NON SANNO QUELLO CHE FANNO. «L’incapacità del governo nell’affrontare l’emergenza dovuta all’ondata di profughi che vengono dal nord Africa è sotto gli occhi di tutti» afferma la presidente dei senatori democratici Anna Finocchiaro ed aggiunge: «Questa incapacità è accompagnata da una contraddittorietà di indirizzi e di volontà dovuta alla visione ideologica di tanta parte dell’esecutivo nella gestione dell’emergenza». «È evidente – sostiene Finocchiaro – che le sparate leghiste segnano questa gestione, che si sta rivelando, come da tempo denunciamo, assolutamente insufficiente e sbagliata». «Di fronte a quanto sta avvenendo diventa difficile – conclude Finocchiaro – se non impossibile collaborare per tutti, anche per quegli amministratori di tante realtà italiane, e sono tanti, che vorrebbero contribuire a trovare una soluzione civile e positiva a questa emergenza».

BERSANI: “PRONTI A COLLABORARE”. Anche il segretario dei democratici è intervenuto sull’emmergenza profughi. ”Nel ’99, vicenda Kossovo, arrivarono 50mila persone, non 20mila, e non si vide mai – ha sottolineato Bersani- una vergogna di questo genere: un caos di questo genere. Oggi noi, Pd, abbiamo presentato una proposta che tutti i nostri amministratori – ha detto Bersani – sono pronti a sostenere: Primo, Berlusconi ottenga dalla Tunisia il blocco degli afflussi poi vediamo il graduale rientro. Secondo, applichi l’articolo 20 della legge sull’immigrazione, cioè dia uno status transitorio a questa gente in modo da potergli garantire la circolazione in Europa e darci il tempo di organizzare i piani di rientro. Terzo, blocchino le tendopoli che sono ingestibili e facciano operazioni articolate, diffuse, con gli enti locali, con le organizzazioni di volontariato e la protezione civile, tipo il piano della Toscana”. ”Su queste cose noi -ha concluso Bersani – siamo disponibilissimi. Se il governo intende far da se’ e fare altro, si prende la sua gravissima responsabilità”.

COTA: “NO AI PERMESSI TEMPORANEI”. «L’Italia deve puntare i piedi con l’Europa e con la Tunisia. I clandestini tornino a casa. L’obiettivo della missione di Berlusconi e di Maroni è questo». Intervistato da Repubblica, il governatore del Piemonte Roberto Cota frena sull’ipotesi del permesso temporaneo per gli immigrati arrivati nelle ultime settimane. Per Cota, prima di parlare di applicazione dell’articolo 20 della Bossi-Fini, bisogna »aspettare la missione a Tunisi «su cui il governatore leghista si dice fiducioso. Lo scopo, spiega, è «non tenere i clandestini sul nostro territorio. Il problema è come fermare gli sbarchi e rimpatriare quelli che sono arrivati in tempi rapidi». «Se si tratta di accogliere profughi, pronti», ribadisce Cota. «I clandestini sono un’altra cosa. L’obiettivo è quello di mandarli a casa».

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