L’arma segreta di Gheddafi contro l’Occidente

LAMPEDUSA – La quiete dopo la tempesta. Ieri il tragico sbarco di migranti a Pantelleria che ha causato la morte di due donne.

Oggi le cattive condizioni del mare che hanno lasciato il Canale di Sicilia libero da navi: quindi nessun nuovo arrivo. Lampedusa si sta dunque svuotando: mercoledì sono partiti dall’isola 60 tunisini con due aerei, direzione madre patria. Tensione nei limiti, durante le operazioni di imbarco.Il ministro degli Interni Maroni ha affermato che la fase acuta dell’emergenza è finita, e che l’accordo con Tunisi funziona. “Non verranno aperti altri centri o tendopoli” ha inoltre promesso. 

Libia. Se l’ondata migratoria proveniente dalla Tunisia sembra in via di attenuazione, quella dalla Libia non solo è in aumento, ma è più problematica. Giorgio Piccirillo, direttore dell’Agenzia Informazioni e Sicurezza interna (Aisi), nel corso di un’audizione al Copasir ha espresso più di una preoccupazione a riguardo. Gli immigrati potrebbero diventare l’arma segreta di Muammar Gheddafi per colpire l’Occidente: secondo i Servizi, le 15 mila persone provenienti da Corno d’Africa, Ciad e Africa subsaharina, sarebbero detenuti dei centri-lager libici, liberati dal Rais proprio per farli riversare in Italia. Il porto da cui partirebbero le barche della speranza-minaccia dovrebbe essere quello di Zuwarah, 120 chilometri da Tripoli e ancora sotto il controllo del regime. Piccirillo ha escluso la presenza di terroristi infiltrati tra gli immigrati già giunti in Italia. Tuttavia, non può escludere questo rischio per quanto riguarda i migranti che partiranno dalla Libia.

Piemonte. Giovedì mattina sono iniziate a Torino le operazioni di smontaggio della tendopoli che era stata allestita nell’Arena Rock, in periferia. Il montaggio era cominciato la notte del 31 marzo per ospitare i tunisisni provenienti da Lampedusa, ma già nel pomeriggio del 1 aprile i lavori sono stati bloccati dalla Prefettura, per ordine del Ministero dell’Interno, su richiesta di Sergio Chiamparino, il sindaco di Torino. Le tende, che sono un centinaio, rimangono a disposizione della Prefettura.

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