Senato. Sì all’arresto dell’ex tesoriere Luigi Lusi

ROMA – La Giunta per le immunità del Senato ha votato sì alla richiesta di arresto per l’ex tesoriere della Margherita Luigi Lusi.

Lo ha riferito al termine della riunione il presidente Follini, precisando che solo quattro voti sono risultati a favore della relazione del relatore Saro, contrario all’arresto, 13 i voti contro. La parola passa ora all’Aula di Palazzo Madama. Lusi commenta: “Era un esito atteso. Non mi aspettavo ceh la Giunta votasse contro l’arresto”. E aggiunge che interverrà in Aula.
Sono stati solo 4 i voti contrari in Giunta per le immunità alla richiesta di arresto. Dei sette parlamentari Pdl presenti oggi in Giunta, infatti sono rimasti a votare solo in 6 in quanto il senatore Lucio Malan ha lasciato la Giunta poco prima del voto «per improgabili impegni» assicura. Altri due senatori, il capogruppo Alberto Balboni e Franco Mugnai, non hanno partecipato al voto. Con la linea del capogruppo che era comunque quella di lasciare libertà di coscienza. Balboni e Mugnai, ha riferito al termine della Giunta il relatore Ferruccio Saro, avevano chiesto di acquisire ulteriore documentazione, come quella della segretaria amministrativa, ed hanno sollevato una questione relativa ai tempi «visto – spiega Saro – che l’ordinanza del Tribunale del riesame ci è stata consegnata solo questa mattina». Richieste respinte dal Presidente Marco Follini.

La Lega ha invece votato a favore dell’arresto così come i 7 rappresentanti del Pd, quello dell’Idv, quello dell’Udc e quello di Api-Fli. Mancando il rappresentante di Coesione Nazionale, il tredicesimo voto a favore dell’arresto sarebbe quindi quello di Marco Follini.

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