ROMA – Ormai sangue e lacrime non sono sufficienti a ribaltare questa maggioranza, la quale ancora una volta ottiene la fiducia con 316 sì e 301 no. Una sfida combattuta come si suol dire all’ultimo sangue.
L’opposizione, alla prima chiama, ci ha provato non partecipando al voto, in modo che il numero legale non fosse raggiunto. Anche nelle fila opposta della maggioranza con 12 assenti, si sono registrate tensioni, tant’è che i dissidenti capitanati da Scajola, Gava e Giustina Destro del Pdl e Sardelli di Pt, ex responsabili, non hanno votato. Ma alla fine il risultato ha decretato la fiducia all’Esecutivo.
Adesso la maggioranza “è certamente più forte”. Ha detto il ministro Angelino Alfano, che si dice soddisfatto per il sì della Camera.”E’ una fiducia a numeri pieni: abbiamo la maggioranza numerica e polica”, dice il segretario del PdL.
Cicchitto, invece, parlando a Montecitorio, se la prende con Fini: “Se lei non è nelle condizioni di fare il presidente della Camera restando al di sopra delle parti, si dimetta perché fare due cose è impossibile”. Reguzzoni della Lega dice sì alla fiducia ma chiede a Berlusconi “un forte impegno” a portare a termine le riforme istituzionali, a partire dal ddl Calderoli-Bossi.Moffa (Pt) dice:”Qui non c’è nessun baratto del voto”. Nucara del Pri vota sì alla fiducia ma invita a cambiare:”Non sono soddisfatto per l’azione del governo,ma non vedo alternative”.
Il premier Silvio Berlusconi ha colto la palla al balzo per mettere alla gogna la sinistra: “C’è questa figuraccia dell’opposizione che ha sbagliato i suoi calcoli”.
Sul voto interviene anche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: “Il ricorso al voto di fiducia – dice il Capo dello Stato – non dovrebbe comunque eccedere limiti oltre i quali si verificherebbe una inaccettabile compressione delle prerogative delle Camere”.
Critico anche il leader del Pd : ” Il governo morirà di fiducia”, dice Bersani e il problema politico rimane”, ha detto Pierluigi Bersani. “L’opposizione ha dimostrato di non accettare giochi di sopravvivenza sulla pelle del Paese”. Il Pd,precisa, continuerà a dare battaglia “sia con la manifestazione nazionale di Roma del 5 novembre, sia con la costruzione di un’alternativa che in questi giorni si è evidentemente rafforzata”. E Franceschini: “Ogni volta perdono pezzi. Oggi hanno 316 voti, calano ogni volta”. “L’opposizione aveva il dovere di provare”.