Governo. Via al Dl liberalizzazione. Pronti tre decreti

ROMA –  Il governo è pronto a varare il decreto sulle liberalizzazioni al Consiglio dei ministri. All’ordine del giorno alcuni “provvedimenti in tema di concorrenza, semplificazione e mercato unico”. Le norme vanno dall’abolizione delle tariffe professionali minime e massime alle farmacie, dagli interventi su tassisti, edicole e benzinai alla separazione della Rete gas dall’Eni.

Tra le novità ci sarebbe anche la possibilità che il debito della Pubblica amministrazione con le imprese sia erogato in titoli di Stato. Non si esclude una frenata sulla “libertà di praticare sconti”. Possibile ammorbidimento su farmacie, Rc auto.
Sul tavolo del Cdm  ci sarebbero tre decreti: quello sulle liberalizzazioni, semplificazioni e frequenze tv. Insomma, secondo il governo Monti “il quadro economico internazionale, il livello del debito pubblico,la crescita al rallentatore non consentono più al paese sacche di privilegi e rendite di posizione”. La liberalizzazione dell’economia rappresenta “una via ineludibile per il Paese, se vuole uscire dalla crisi, rinsaldando le fondamenta della propria economia”. Il decreto è “un primo intervento”;è “l’inizio di un lavoro” orientato alla crescita.

L’obiettivo – sempre secondo l’Esecutivo –  è quello di stimolare la crescita. Il governo dovrebbe  esaminare  anche un un testo per semplificare le procedure per la creazione di infrastrutture. E ci sarebbe anche un decreto ministeriale per bloccare la gara per le frequenze tv, il cosiddetto Beauty contest che avrebbe assegnato le frequenze a Rai e Mediaset. All’esame dei ministri, inoltre, un decreto per la tutela del mare elaborato a ridosso del tragico incidente della Costa Concordia all’isola del Giglio.

Altra novità è rappresentata  dall’articolo 10 inserito nella bozza, che punta  a rendere libera la contrattazione tra il professionista e il cliente, favorendo la concorrenza e portando vantaggi al consumatore. C’è obbligo di preventivo scritto dal quale sono esclusi medici e altre professioni sanitarie. Quanto a Eni-Snam, entro 6 mesi dall’entrata in vigore del Dl liberalizzazioni, il governo dovrà emanare un decreto per la separazione da realizzarsi poi entro 24 mesi. Il governo, dice Monti, non ha piani di azione sulla cessione delle quote di Eni e Snam.

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