ROMA – “Il movimento No Tav non va criminalizzato”. Lo dichiara il Presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli che aggiunge: “Gli scontri e le violenze dello scorso 3 luglio non hanno fatto altro che rubare l’attenzione e la voce alle decine di migliaia di cittadini che erano alla manifestazione pacifica contro un’opera inutile e dannosa per l’ambiente e i conti pubblici del paese: la politica si è dimostrata ideologizzata e miope sulle ragioni della protesta in Va di Susa, che è basata su elementi che ancora nessuno ha messo in discussione: la Tav in Val Di Susa non può essere un tabù o un dogma”.
“Quali sono i dati che non vengono mai presi in considerazione? Innanzitutto che esiste già una linea ferroviaria per il trasporto delle merci vicinissima a quella del nuovo tracciato che viene utilizzata solo per 2,5 milioni di tonnellate quando ha una capacità di 32 milioni di tonnellate – spiega il leader ecologista -. Con un ulteriore ammodernamento di quella linea si potrebbero raggiungere gli obiettivi senza massacrare la Val di Susa e risparmiando: è bene precisare, infatti, che non si sta parlando di una linea ad alta velocità tra Torino e Lione, ma di un tunnel nelle Alpi di oltre 50 km. Il costo di quest’opera inutile ricadrà in gran parte sull’Italia: secondo gli accordi sottoscritti dall’allora ministro Lunardi l’Italia si è accollata il 67% (13,4 mld) del costo totale, la Francia il 23% (4,6 mld) mentre l’Unione europea finanzia il restante 10% (2 mld)”.
“Qui non si tratta di mettere in discussione il corridoio 5 ma di evitare che fiumi di denaro pubblico vengano dilapidati. Invitiamo tutti a riflettere seriamente e ad evitare posizioni ideologizzate: la Tav in Val di Susa è un investimento a perdere sia dal punto di vista economico che da quello ambientale – conclude Bonelli -. Una riflessioni sugli elementi oggettivi che bocciano senz’appello quest’opera fino ad oggi non è stata mai fatta: quando, qualche settimana fa ci ha provato Luca Mercalli è scattato automaticamente il linciaggio. Nella crisi in cui ci troviamo e i conti pubblici sotto l’attacco della speculazione l’Italia può permettersi di spendere 13,4 miliardi di euro? a cifra di cui stiamo parlando per la Tav in Val di Susa vale su per giù la riforma delle pensioni…”.