Armamenti. Ci costano 43 miliardi. Bonelli: “Spesa incompatibile con sacrifici italiani”

ROMA – Non demorde il Presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli che da settimane si dice contrario alle spese per gli armamenti che hanno raggiunto la cifra di 43 miliardi di euro: “Le posizioni del ministro della Difesa sugli F-35 sono incompatibili con la crisi e con i sacrifici durissimi che vengono chiesti ai cittadini italiani.

Il ministro Di Paola la smetta di difendere la super casta degli armamenti”, ha detto il leader ambientalista. E poi: “Non ci sono solo gli F-35 che costeranno oltre 15 miliardi ma  l’ultima trance del programma per i caccia Eurofighter (5 miliardi); l’acquisto di 8 aerei senza pilota (1,3 miliardi); l’acquisto di 100 nuovi elicotteri NH-90 (4 miliardi); l’acquisto di 10 fregate FREMM (5 miliardi); 2 sommergibili militari (1 miliardo); il programma per i sistemi digitali dell’Esercito che costerà alla fine oltre 12 miliardi di euro”.

Bonelli chiede al governo di tagliare subito  le spese per gli armamenti di almeno 15 miliardi di euro: “Chiediamo a Monti di fare quello che la cancelliera tedesca Angela Merkel ha fatto nel 2010 quando la Germania ha tagliato la spesa per gli armamenti di 10 miliardi di euro – spiega Bonelli -. La spesa militare pro-capite italiana ha raggiunto la cifra di 598 dollari: più di quella della Germania che si ferma a 550 dollari o del Giappone che arriva a 441 dollari”.

“La crisi economica – un giovane su tre è senza lavoro – è drammatica ed impongono una immediata inversione di rotta su spese superflue come quelle per gli armamenti. Oggi più che mai è necessario ottimizzare le risorse per dare lavoro ai giovani italiani investendo sulla Green Economy, sulla difesa del suolo sull’efficienza ed il risparmio energetico – conclude Bonelli -. È assurdo che in questa situazione l’Italia abbia destinato 15 miliardi di euro per l’acquisto di 131 caccia F-35”.

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