India. Marò italiani. Esteso di 14 giorni il carcere preventivo

ROMA – Il carcere preventivo per i marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone è stato esteso per altri 14 giorni su ordine del giudice di Kollam, nel Kerala, davanti al quale sono comparsi stamane.

I due erano stati arrestati il 20 febbraio scorso con l’accusa di aver ucciso due pescatori. Per consentire le indagini il giudice aveva deciso inizialmente 14 giorni di custodia cautelare, estesa per due volte di sette giorni. Nel pomeriggio è prevista,all’Alta Corte del Kerala con sede a Kochi,l’ultima udienza per il ricorso italiano in cui si contesta l’applicazione delle leggi indiane in acque internazionali e contro militari in servizio antipirateria.
Durante l’udienza, durata circa 15 minuti, il legale dei due maro, Sunil Maheshwar del foro di Kollam, ha chiesto al giudice la possibilità di concedere un fermo di polizia, invece della carcerazione preventiva. Il giudice, A.K. Gopakumar, si è però opposto e ha disposto la custodia fino al prossimo 2 aprile (per 14 giorni in totale). Per tutto il tempo i due militari sono stati nel fondo dell’aula. Latorre è apparso con i capelli rasati. I due soldati erano accompagnati dal console generale di Mumbai, Giampaolo Cutillo, dall’addetto militare dell’ambasciata di New Delhi, Franco Favre, e da funzionari della Marina. Dopo la decisione, i due marò sono saliti su un cellulare della polizia e sono ripartiti per la prigione centrale di Trivandrum.

Nel frattempo è iniziata all’Alta Corte del Kerala l’udienza per il ricorso italiano sulla giurisdizione. Il team dei difensori che rappresentano l’Italia, guidato dall’avvocato Suhail Dutt, è impegnato a presentare le proprie controdeduzioni per dimostrare l’inapplicabilità della legge indiana nel caso che ha coinvolto due marò italiani e la petroliera Enrica Lexie.

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