Il tesoriere Lusi scarcerato. Domiciliari in convento

I legali: “Restituirà il maltolto”

ROMA – Il gip di Roma ha concesso gli arresti domiciliari al senatore Luigi Lusi accusato di associazione a delinquere finalizzata all’appropriazione indebita. Il giudice Simonetta D’Alessandro ha disposto che l’ex tesoriere della Margherita prosegua la detenzione in un convento in Abruzzo.

I domiciliari in una struttura religiosa sono stati disposti per impedire che Lusi stia nella stessa casa dove la moglie, Giovanna Petricone, è ai domiciliari.  Lusi, accusato di aver depredato le casse della Margherita per oltre 25 milioni di euro, era entrato a Rebibbia il 20 giugno scorso dopo il voto del Senato che aveva dato il via libera alla richiesta di arresto formulata dai pm della Procura di Roma.
Una precedente richiesta di arresti domiciliari in convento in Abruzzo era stata presentata dalla difesa ai primi di settembre al tribunale del riesame il quale, però, si era detto contrario a una ipotesi di scarcerazione di Lusi alla luce del suo atteggiamento reticente e delle sue dichiarazioni volutamente ambigue rese agli inquirenti.

Il nostro assistito hanno commentato gli avvocati Luca Petrucci e Renato Archidiacono, difensori di Lusi intraprenderà un percorso che porterà alla soluzione del problema e che passerà anche attraverso la restituzione di tutti gli immobili di competenza della Margherita. Il patrimonio verrà posto a disposizione dei liquidatori del partito.

Nel frattempo la Margherita ha consegnato oggi al Ministero dell’Economia e delle Finanze 5 milioni di  avanzi patrimoniali  del partito. È stato lo stesso Francesco Rutelli a incontrare, alle 12.30, il ministro Vittorio Grilli nella sede del Ministero, in via Venti Settembre. «Abbiamo consegnato
i primi 5 milioni – ha spiegato il leader dell’Api lasciando il ministero – perchè è un impegno che abbiamo preso, mantenuto e che continuerà. È solo l’inizio, tutte le risorse degli avanzi patrimoniali della Margherita e quelle che saranno ricavate al termine del procedimento» nei confronti dell’ex
tesoriere Luigi Lusi «saranno tutte devolute allo Stato».

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