Pensioni. L’Inps vuole la restituzione della 14ma. Il governo tace

ROMA – “La previdenza non è mai provvidenza e se ne accorgeranno presto i 200 mila pensionati a basso reddito costretti dall’Inps a restituire la quattordicesima percepita nel 2009.

È un’ingiustizia, un altro pasticcio di un Paese che difende le pensioni d’oro o i 25 incarichi di Mastrapasqua (presidente dell’Inps) e bastona chi supera, anche di poco, la soglia minima. Il governo, che fino adesso ha infierito solo sulle fasce più deboli, si adoperi immediatamente per fermare questa ennesima vergogna”.  Lo ha detto il senatore dell’Italia dei Valori Elio Lannutti che ha presentato, insieme alla senatrice Giuliana Carlino e al senatore Alfonso Mascitelli,  un’interrogazione in merito.
“Accanirsi sui pensionati- ha proseguito- è davvero intollerabile visto che il diritto alla quattordicesima mensilità, riconosciuta dal Governo Prodi, rappresenta una parziale risposta ai pensionati per garantire loro il recupero del potere d’acquisto delle pensioni ferme al 1992. Per questi motivi, l’IdV chiede all’esecutivo se sia legittima la procedura adottata dall’Inps per la recuperabilità di tale credito e se nell’operazione di recupero l’Inps può intaccare il trattamento minimo. Tra l’altro, vogliamo sapere se l’ente abbia rispettato o meno i termini di accertamento dei redditi previsti dalla legge. Chi ha sbagliato, paghi. E a sbagliare – ha concluso Lannutti – non sono stati certo i pensionati, che non riescono neanche ad arrivare a fine mese”.

Per i pensionati piove sul bagnato e il 25 settembre chiederemo conto all’Inps, commenta invece il Segretario generale dello Spi-Cgil Carla Cantone.

“Il prossimo 25 settembre incontreremo l’Inps e gli chiederemo conto delle lettere che sta per inviare sulla restituzione delle quattordicesime del 2009. Di certo c’è che piove sul bagnato perché si tratta dell’ennesimo provvedimento ai danni di una categoria già duramente colpita dalle politiche senza equità operate dal governo”. 
“E’ davvero inconcepibile che l’Inps operi dei controlli molto tempo dopo aver erogato la quattordicesima – ha continuato Cantone – perché questo vuol dire che ogni anno ci ritroveremo con centinaia di migliaia di persone che dovranno rinunciare ad una parte della propria pensione. E’ un meccanismo che non può funzionare e che rischia di peggiorare ulteriormente la condizione dei pensionati e degli anziani nel nostro paese”.

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