Il sindaco di Viterbo del Pdl indagato per corruzione

I magistrati lo interrogano per 5 ore, il primo cittadino respinge le accuse

VITERBO – Il sindaco di Viterbo Giulio Marini (Pdl) ha ricevuto un avviso di garanzia per concussione e abuso d’ufficio con l’assessore all’agricoltura della Regione Lazio Angela Birindelli e il commissario straordinario dell’Arsial Erder Mazzocchi.
 Secondo l’accusa, i tre I avrebbero favorito alcune aziende viterbesi per l’aggiudicazione di commesse nell’ambito del padiglione Lazio del Vinitaly 2011. Marini, che l’altro ieri aveva ritirato le dimissioni presentate dopo la bocciatura del bilancio, sarà interrogato dal pubblico ministero Massimiliano Siddi alle 10.30 di questa mattina. L’inchiesta su Vinitaly rientra nel fascicolo sulla falsificazione delle fatture del gruppo Pdl alla Pisana per il quale è stato già interrogato Fiorito a Viterbo.

Il primo cittadino è stato ascoltato dai magistrati per cinque ore. «Sono stato ascoltato come indagato nell’ambito dell’inchiesta sul Vinataly 2011 – ha commentato Marini all’uscita dalla procura – ritengo di aver chiarito la mia posizione. È stato un colloquio cordiale e sereno – ha aggiunto Marini – il sindaco ed ho risposto a tutte le domande che mi sono state poste. Finalmente mi sono tolto un dente».

Marini  ha negato tutte le accuse e spiegato di non aver mai commesso alcun abuso e di non aver mai interferito nell’organizzazione del padiglione regionale
di Vinitaly 2011. Il difensore di Marini, l’avvocato Alessandro Diddi, ha spiegato: «Siamo molto soddisfatti dell’interrogatorio e riteniamo di aver fornito tutte le spiegazioni che ci sono state richieste». Riguardo alle intercettazioni il penalista ha aggiunto: «Le due telefonate le abbiamo ampiamente spiegate e
commentate. Riteniamo di aver chiarito la vicenda».

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