Regione Lombardia. La Lega cambia registro. Adesso si vota

Via i consiglieri inquisiti, Minetti inclusa

MILANO –  Il Consiglio federale della Lega Nord che oggi si è riunito nella sede milanese di via Bellerio ha preso le sue decisioni. Decisioni influenzate soprattutto dall’ultimo scandalo che ha travolto la regione Lombardia e costretto il presidente Formigoni ad azzerare la Giunta.
Per questo il Carroccio ha deciso alcuni punti che arriveranno sulla scrivania del presidente alla regione. Primo fra tutti  una nuova legge per votare entro natale,  far sì che elezioni politiche e regionali combacino in un unico appuntamento elettorale e chiedere le dimissioni immediate dei rinviati a giudizio che siedono al consiglio lombardo,  Un modo, in pratica, per chiedere di silurare anche la discussa Nicole Minetti, consigliere del pdl attualmente sotto processo nell’ambito del cosiddetto caso Ruby. In questa legislatura, sono 14 i casi di consiglieri finiti sotto indagine. Tra questi figura anche un importante esponente del carroccio: l’ex presidente del consiglio regionale Davide Boni,  indagato per corruzione (che si è dimesso dalla presidenza dell’aula del pirellone, mantenendo però l’incarico di consigliere). Boni è indagato ma non ancora rinviato a giudizio. L’eventuale  epurazione dei consiglieri sotto processo chiesta oggi dal consiglio federale dunque non lo riguarderebbe.

Nessuna conferenza stampa a fine riunione del consiglio federale dove era presente anche il Senatur Umberto Bossi, bensì  una breve comunicazione scritta in cui la Lega riferisce che “dopo un’ampia discussione ha dato mandato al segretario federale Roberto Maroni e al segretario nazionale lombardo Matteo Salvini di gestire la questione sia per quanto riguarda il nuovo assetto regionale che per la durata della legislatura regionale  in Lombardia. Per il Carroccio, infine, è stato spiegato che sono  prioritari due soli punti, ovvero la legge elettorale e quella di bilancio.

Condividi sui social

Articoli correlati