Le famiglie s’impoveriscono e il governo compra gli F-35

ROMA – Dopo la diffusione del rapporto della Caritas sulla povertà esplode la protesta contro i tagli del governo e le spese folli per la difesa con gli ormai noti costosissimo F-35.

“Il governo taglia sanità e scuola, non trova i soldi nè per gli esodati, nè per gli investimenti, ma si permette di spendere 14 miliardi nei caccia F35. Basta, non ce li possiamo permettere”, tuona il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, sul suo profilo Facebook. Ma non è l’unico ad indignarsi per la distruzione dello stato sociale a vantaggio dei discutibili strumenti di guerra. “I dati sulle nuove forme di povertà denunciate oggi dalla Caritas fanno rabbrividire. Non può rimanere inascoltato il monito rivolto alle istituzioni per la loro incapacità di farsi carico delle emergenze sociali nel momento della crisi”, afferma il senatore del Pd Ignazio Marino che torna a chiedere uno  stop  ai finanziamenti per gli F35.

«Negli ultimi tre anni – aggiungi – la parola d’ordine è stata ‘tagli, 21 miliardi in meno alla sanità e praticamente l’azzeramento dei fondi destinati al welfare, compresa la cancellazione dei fondi per i non autosufficienti. In un periodo di crisi economica in cui le famiglie si impoveriscono e la disoccupazione aumenta di mese in mese, abbandonare i cittadini a se stessi è una strategia che rischia di fare esplodere tensioni gravissime». «Nell’attuale situazione – conclude – non è comprensibile la decisione di aumentare i finanziamenti da destinare al settore della difesa, per dare altri tre miliardi alla costruzione dei cacciabombardieri F35. È davvero inaccettabile che continuare ad investire in armamenti invece che in servizi alle persone in difficoltà”.

Ma non è tutto. Massimo Donadi dell’Idv sbugiarda addirittura il governo, perchè le spese per questi velivoli militari “costeranno più del dovuto”.
Come scrive il capogruppo Italia dei Valori alla Camera dei Deputati, lo stesso generale Claudio Debortolis ha raccontato in un’intervista al Sole 24 ore che i cacciabombardieri F-35 Lightning 2 per l’Aeronautica e Marina italiane  avranno un costo previsto attualmente in 127,3 milioni di dollari (99 milioni di euro) ad esemplare anziché gli 80 milioni previsti. Quasi 50 milioni di dollari in più a spese dei contribuenti.
“Il nostro impegno – continua Donadi –  contro l’acquisto dei costosissimi F35 è noto da tempo, ma la maggioranza del governo Monti ed il ministro Di Paola non la pensano così. Sostengono una politica di Difesa che sembra quella di una superpotenza, mentre si tagliano i servizi essenziali, le pensioni, la sanità, la scuola. Le spese militari italiane hanno avuto un’impennata negli anni di governo Berlusconi, così come le nostre velleità strategiche. Basti pensare che nel 2009 è entrata in servizio la seconda portaerei, la Cavour, che sarà destinata ad imbarcare F35. 2 portaerei per l’Italia sono troppe. La Gran Bretagna ne ha una, come Russia, Cina e Francia, nazioni dalla potenza militare certamente superiore alla nostra e con altri e più impegnativi interessi strategici.
Questa mania di grandezza militare – precisa Donadi –  per uno Stato che ripudia la guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali è inspiegabile e costa agli italiani una barca di euro ogni anno. In passato sono stati fatti molti errori, ma proseguire su questa strada è insensato. Gli F35 costano troppo e stanno mostrando gravi problemi di sviluppo. Quindi rischiamo di investire per nostra difesa in aerei supercostosi ma inefficienti. Riproporremo la questione all’attenzione del Parlamento, perché non ci arrendiamo a scelte pessime di persone incompetenti.”

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