Bonus bebè. Bene il rilancio, ma la somma prevista copre meno della metà dei costi

ROMA – Crescere un figlio, si sa, è un impegno enorme: non solo, ovviamente, dal punto di vista umano ed affettivo, ma anche da quello economico.

Come emerso dallo studio dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori aggiornato anche nel 2012, i costi da sostenere per un bambino nel primo anno di vita sono esorbitanti e proibitivi: possono variare da 6.350 a 13.844 euro. Cifre di fronte alle quali il nuovo Bonus bebè allo studio del Governo risulta del tutto insufficiente ed  inadeguato. Uno stanziamento di 20 milioni di Euro da suddividere in 3 anni. Ogni mamma avente diritto riceverà 300 Euro al mese per 6 mesi per le mamme che tornano al lavoro, con un figlio fino ad un anno. Un bonus che, a differenza di quello previsto in precedenza, rivela la chiara intenzione di aiutare esclusivamente le mamme-lavoratrici, incentivando il rientro al lavoro, non sostenendo, quindi, la possibilità di usufruire dei congedi parentali (sia per madre che per padre) e considerando la maternità come una “breve pausa”.Escluse dalla platea, inoltre, rimangono le mamme senza lavoro e quelle che, proprio a causa della gravidanza, hanno perso il lavoro. Ma, al di là di questa già grave mancanza del provvedimento, vi è un altro punto critico: vista l’esiguità delle risorse stanziate, saranno davvero poche le mamme che potranno usufruire di tale bonus, secondo le stime de “Il Salvagente” appena 3.300 l’anno contro una media di circa 300 mila donne che ogni anno usufruiscono dei congedi  obbligatori. Senz’altro è apprezzabile l’intenzione di rilanciare questo importante sostegno per i genitori, ma sicuramente si può fare molto di più. Il bonus previsto, infatti, non copre nemmeno la metà dei costi minimi mensili da sostenere per un bambino nel primo anno di vita. Figuriamoci, poi, se a tali costi si aggiungono quelli di una baby sitter o dell’asilo nido, il cui ricorso è necessario per accedere al bonus.Una baby sitter, infatti, costa mediamente da 750 a 1.000 Euro al mese, un asilo nido privato circa 350 Euro al mese, uno pubblico (sempre che si rientri nelle condizioni per usufruirne) 167 Euro al mese.A fronte di costi simili, è fondamentale studiare provvedimenti in grado di incidere veramente su una questione così delicata e rilevante, che tocca da vicino il futuro del Paese.  

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