Unipol. Silvio Berlusconi condannato a 1 anno di reclusione

MILANO – Silvio Berlusconi è stato condannato  della quarta sezione penale del tribunale di Milano a un anno di reclusione nel processo Unipol dove era chiamato a rispondere dell’accusa di rivelazione di segreto d’ufficio in relazione alla pubblicazione u Il Giornale della telefonata in cui Piero Fassino diceva a Giovanni Consorte: «Allora abbiamo una banca».

Intercettazione che all’epoca era ancora coperta da segreto istruttorio.
Inoltre i fratelli Berlusconi, che non erano presenti al processo,  dovranno  versare 80mila euro di risarcimento in solido a Piero Fassino costituito come parte civile, più10 mila euro di spese processuali.  Federico Grosso, legale di Fassino si è detto soddisfatto della sentenza, anche perchè la vicenda era iniziata con una richiesta di archiviazione da parte della procura».

Di parere contrario l’avvocato Piero Longo, legale della famiglia Berlusconi: “È una sentenza di condanna veramente sorprendente, non c’erano e non ci sono prove a carico del presidente Berlusconi”.

Intanto Silvio Berlusconi  contesta apertamente la condanna in merito al processo Unipol e auspica una «vera e completa riforma della giustizia». «È davvero impossibile – sottolinea – tollerare una simile persecuzione giudiziaria che dura da vent`anni e che si ravviva ogni qual volta vi sono momenti particolarmente complessi nella vita politica del Paese». «Soltanto una vera e completa riforma della giustizia – aggiunge il leader del Pdl – potrà consentire che ai cittadini italiani non accada ciò che continuamente accade a me da 20 anni e che continuerà ad accadere, poiché sono ben conscio che anche nei prossimi appuntamenti giudiziari non vi sarà spazio per le doverose assoluzioni che dovrebbero essere pronunciate nei miei confronti e che solo in Corte di Cassazione sarà possibile, come accaduto puntualmente ieri, ottenere giustizia».

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