M5S. Grillo all’attacco dei giornalisti. Sono il megafono dei partiti

ROMA  – La gaffe di Roberta Lombardi sull’età per il presidente della Repubblica non indicata in Costituzione. Vito Crimi che si addormenta su un Freccia Rossa, treno ad Alta velocità tra Roma e Milano.

Sarà un caso, ma proprio il giorno in cui i riflettori della stampa si appuntano di nuovo sui due capigruppo a Camera e Senato del Movimento 5 stelle, sul sito di Beppe Grillo viene evidenziato in alto a destra una sezione ‘Due disegni di legge per un’informazione liberà che sa di sfogo contro quella che M5s ha sempre definito la ‘castà dei giornalisti: «I giornali- è scritto- sono il megafono dei partiti pagati con i nostri soldi».  Si ricorda quindi che il M5S ha presentato nei giorni scorsi «due disegni di legge per l’abolizione del finanziamento pubblico all’editoria (120 milioni sono stati stanziati nel luglio 2012) e per abolire l’ordine dei giornalisti, una peculiarità tutta italiana, per fare in modo che l’accesso alla professione di giornalista e il suo esercizio siano liberi da vincoli burocratici. Si tratta dei quesiti referendari- ribadisce- proposti con il V2-Day». I due ddl hanno come primo firmatario il capogruppo al Senato e sono stati cofirmati da tutti i senatori Cinque Stelle. Il link viene subito condiviso da Crimi su Facebook. L’attacco arriva anche mentre sono in corso le Quirinarie per la scelta del presidente della Repubblica, che pure sono state al centro di polemiche sui giornali dopo l’hackeraggio che ha portato a rifarle e le accuse a Casaleggio di ‘controllo opacò sulle procedure di votazione. (DIRE)

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